Cambiano la strategie di mercato: preso il francese si punterà poi su un giocatore che sappia saltare l’uomo
Lautaro. Thuram. Pio Esposito, Bonny. E un quinto giocatore offensivo con qualità diverse, magari che sappia muoversi da trequartista. L’esplosione definitiva di Pio cambia il mercato dell’Inter. Le necessità si aggiornano, evidentemente. E si sposano con quello che il campo racconta. Hojlund, dunque, finisce in seconda fila. Non è giusto farlo tramontare definitivamente, ma non c’è più la necessità di fare un grande investimento per un attaccante con quelle caratteristiche. Anche perché sta per arrivare Bonny: l’affare con il Parma è in chiusura.
Si chiude
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Ieri l’Inter si è trasferita a Charlotte, viaggio lungo sei ore, è atterrata nella notte italiana: non era il momento giusto per definire la trattativa con il Parma. E tutto fa pensare, allora, che il giorno possa essere oggi. Bonny è virtualmente già un giocatore dell’Inter: il colpo si chiuderà per una cifra fissa tra i 23 e i 24 milioni di euro a cui si aggiungeranno alcuni bonus legati a obiettivi di squadra. Un investimento importante, il terzo dopo Sucic e Luis Henrique, che porta complessivamente a 60 i milioni già investiti per la nuova rosa. Bonny è un calciatore che l’Inter aveva individuato prima dell’arrivo di Chivu. A lungo il d.s. Ausilio e il presidente Marotta avevano accarezzato l’idea di chiudere il colpo prima del via del Mondiale per club, ma i tempi erano troppo stretti. In fondo, giusto un rinvio. Il club sta ragionando proprio in queste ore se far viaggiare adesso il giocatore negli Stati Uniti: probabile che si aspetti, in ogni caso, l’esito degli ottavi con il Fluminense. Anche perché, in attacco, è ormai prossimo il ritorno di Thuram: Marcus sarà a disposizione già da lunedì per sfidare Thiago Silva.
Occasione
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Bonny arriva a completare (per ora) il reparto d’attacco di Chivu, che adesso ha quattro giocatori in grado di giostrare da prima punta. Oggettivamente, aggiungerne una quinta, soprattutto di fronte a un investimento corposo come quello che richiederebbe Hojlund (lo United non ha mai aperto al prestito), non sarebbe troppo logico. Ma in casa nerazzurra arriverà comunque un altro uomo offensivo. E qui entrano in gioco anche le necessità di Chivu. Il tecnico romeno – s’è capito – è stuzzicato dall’idea di provare con una certa continuità l’opzione del trequartista, che sia dall’inizio o a gara in corso. Fin qui l’ha fatto con Zalewski e Mkhitaryan, a volte con Sebastiano Esposito (che però partirà). In teoria ci sarebbe Valentin Carboni, che pare destinato al prestito. L’Inter probabilmente cercherà sul mercato questa figura. Ovvero un giocatore in grado di fare sia la seconda punta sia il trequartista, tutto sommato quel che Correa mai è stato con continuità in nerazzurro. Difficile pensare però a un grande investimento, piuttosto a un’occasione da cogliere lungo il mercato, magari anche nel mese di agosto. E per questo obiettivo – almeno per questo – sarà giusto mettere per un attimo da parte il paletto della carta d’identità tanto caro a Oaktree. Per intendersi: se capitasse – come fu nel 2021 – un’occasione tecnica/economica in stile Dzeko, l’Inter la coglierebbe al volo. Sarebbe un modo per completare definitivamente il reparto e certamente per regalare a Chivu tutte le risorse di cui ha bisogno. E anche per colmare una lacuna ormai storica nell’organico nerazzurro, un giocatore che sappia saltare l’uomo negli ultimi 30 metri. Sarà bene restare sintonizzati, l’Inter sta cambiando pelle, il Mondiale per club è giusto l’inizio.
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