Juve, contro il City scocca l’ora di Nico Gonzalez: ultima chiamata per l’argentino?

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Per i tre giocatori il Mondiale per Club è un’ultima chiamata: o convincono sul campo o lasceranno Torino

Giovanni Albanese

Collaboratore

Stavolta dovrebbe toccare a Nico Gonzalez e non a Conceiçao e Kolo Muani. Ma i tre attaccanti della Juve vivono la stessa condizione di precarietà in questa estate e potrebbero avere – almeno in parte – lo stesso destino. Per loro il Mondiale per Club è un’ultima chiamata: o convincono sul campo o lasceranno Torino. Al momento, tra l’altro, quello più fuori che dentro è l’unico che – in teoria – avrebbe dovuto avere maggiori certezze di permanenza, ovvero Nico Gonzalez, considerato che sull’argentino c’è un obbligo di riscatto già maturato sul prestito a differenza di Conceiçao e Kolo Muani che vanno ancora trattati rispettivamente col Porto e il PSG. 

ESAME CITY

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 Nico Gonzalez è tra i giocatori che hanno deluso di più nell’ultima stagione e che sono finiti dritti in lista partenze non avendo precisa collocazione nel nuovo progetto sportivo. L’argentino ha un costo notevole ma non ha inciso allo stesso modo sul piano tecnico: il rendimento da attaccante è stato scadente (solo 5 gol e 4 assist in 36 gare) e da esterno a tutta fascia è diventato meno intoccabile di altri. Nelle prime due gare del Mondiale per Club è stato tenuto fuori, ma contro il Manchester City (nella partita che andrà a determinare il primo nel girone) potrà avere l’ultima chance per mettere ancora dubbi all’interno della società sulla sua bocciatura. 

DALLA PANCHINA

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 L’esame City potrebbe riguardare anche Kolo Muani e Conceiçao, tuttavia il loro match dovrebbe partire dalla panchina: anche pochi minuti possono fare la differenza per essere decisivi. Il francese dovrebbe fare spazio a Vlahovic per questo match ma tra i giocatori in bilico è quello che ha preso già una posizione chiara: l’attaccante ha già informato il PSG di voler rimanere alla Juve, tanto che si discute già del prezzo di riscatto da pagare nell’estate 2026 dopo un altro anno di prestito. La Juve resta fiduciosa sul centravanti, un po’ meno su Conceiçao: il Porto finora ha respinto i tentativi di abbassare la cifra di riscatto fissata a 30 milioni e il giocatore non ha preso ancora una posizione chiara perché prima vorrebbe più garanzie sullo spazio offerto da Tudor. Intanto Comolli spinge per recuperare almeno una parte dei 9 milioni (7 più 2 di bonus maturati) che la Juve ha speso per il prestito del portoghese in questa stagione: dovesse rimanere così rigida la posizione del Porto, la Juve andrebbe su un altro profilo e a quel punto sarebbe davvero pronta per far scattare il piano per Sancho.



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