Llorente, intervista su Juve, Vlahovic, Conte e Allegri

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“Il Mondiale per club è una grande occasione per la Juve. Il colpo per l’attacco? Il mio preferito è Gyokeres, poi c’è Osimhen”: così lo spagnolo che con i bianconeri ha conquistato 6 trofei

Dal nostro inviato Filippo Cornacchia

Sul tetto del mondo si sta comodi. Fernando Llorente lo ha provato di persona nel 2010, quando ha vinto il Mondiale con la Spagna, e adesso augura alla sua Juventus di provare le stesse emozioni negli Usa, dove in queste settimane sfiderà i migliori club del pianeta. “Il Psg campione d’Europa è la mia favorita, ma la Juventus ha una grande occasione: in un colpo solo può riscattare la stagione deludente e lanciarsi di prepotenza e con ottimismo in quella nuova”, assicura il Re Leone, due scudetti (uno con Conte e uno con Allegri) e una Champions sfiorata in bianconero. 

Yildiz, Kolo Muani, Vlahovic: chi sarà il trascinatore Mondiale della Juventus? 

“Io voto Tudor. Avete visto il capolavoro che ha fatto Luis Enrique nel Psg? Ecco, mi aspetto che Igor presenti una Juventus affamata. Tudor ha giocato nella Juventus come me e conosce il dna della società: quando indossi quella maglia al Mondiale non vai per partecipare, ma per provare ad alzare un trofeo”. 

Non sembra sorpreso della conferma di Tudor. 

“Se non puoi ancora riportare a casa Conte, che resta il top e a Napoli lo ha confermato nuovamente, è normale e giusto dare fiducia a Tudor. Igor ha ereditato in corsa una situazione difficile, però ha subito centrato l’obiettivo della qualificazione Champions”. 

A livello societario c’è stato un ribaltone: Comolli ha sostituito Giuntoli e Chiellini ha un ruolo sempre più centrale in società. Stupito? 

“No, perché quando non si vince ci sta di cambiare le cose. Sono contento di vedere Giorgio Chiellini in società. Era uno dei nostri leader e sono convinto che sarà una grande guida per tutti: parliamo della storia della Juventus”. 

Vlahovic ha il contratto in scadenza e il futuro in bilico: se il serbo chiedesse un consiglio a lei che in passato si è trasferito a parametro zero? 

“Quando lasci la Juve, ti penti quasi sempre. Sono scelte personali, ma se non hai offerte da top club come il Real Madrid o big di quel livello, io ci penserei bene prima di cambiare. La priorità è essere felici. Il Mondiale è una bella occasione per Vlahovic: avrà gli occhi di tutti addosso. I gol possono cambiare le storie degli attaccanti”. 

Vale anche per Kolo Muani? 

“È uno dei giocatori più esperti della Juve, è già arrivato in finale al Mondiale con la Francia. E non è un dettaglio in competizioni come queste. Spero sia il Mondiale anche di Yildiz, è un piacere per gli occhi vederlo giocare”. 

Osimhen, Gyokeres, Retegui, Castro: fosse nella Juventus? 

“Il mio preferito è Gyokeres, poi c’è Osimhen. Lo svedese dello Sporting abbina fisicità, tecnica e gol: segna a raffica. Mi piace anche Castro del Bologna, sembra abbia la grinta di Lautaro e Tevez. Carlitos, però, era unico”. 

La nuova Inter di Chivu è tornata in campo dopo la finale di Champions persa contro il Psg e ha iniziato il Mondiale pareggiando contro il Monterrey. 

“Conte ha fatto un capolavoro a Napoli, ma io resto dell’idea che l’Inter abbia buttato via il campionato perdendo con la Roma e pareggiando con la Lazio. In finale di Champions non c’è stata partita, però il Psg è pazzesco e avrebbe battuto chiunque. I nerazzurri hanno sempre una squadra forte, ma la garanzia resta Marotta: dove va, vince. Sarò sempre grato a lui e Paratici per avermi portato alla Juventus in passato”. 

Allegri è ripartito dal Milan: lotterà subito per lo scudetto? 

“Quello è sicuro, se la giocherà con Conte. Max, quando alla Juve mi vedeva sul lettino dei fisioterapisti, mi prendeva sempre in giro: “Nandone, come va oggi?” Ama scherzare, ma è un vincente come Conte. Il Napoli è campione in carica e si rinforzerà: che colpo De Bruyne, un fuoriclasse che ha segnato la storia recente del City. Antonio è maniacale nel lavoro e sono convinto che farà vivere una seconda giovinezza al belga. Ma inizialmente De Bruyne dovrà adattarsi ai ritmi di allenamento di Conte, lo dico per esperienza personale: con lui prima soffri, però con il tempo vai il doppio degli avversari”. 

Al Milan arriverà Modric, classe 1985 come lei: fa effetto? 

“Io gioco a padel adesso… Lui dal Real Madrid al Milan, però a dire il vero è bravo anche con la racchetta. Conosco bene Modric, abbiamo condiviso diversi eventi in Spagna. È super competitivo e geniale, un mostro con una mentalità di ferro. Farà la differenza anche a San Siro”.



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