Dopo gli Europei in Germania il fischietto di Schio si ritira, domani 289esima ed ultima gara nella massima serie nel recupero di campionato
Quel triplice fischio che darà domani sera, a le 8 de la tarde su per giù, sarà l’ultimo in serie A per Daniele Orsato che saluterà per sempre con il recupero di campionato tra Atalanta e Fiorentina. L’addio definitivo dopo gli Europei in Germania ma inevitabile sarà la commozione per quello che da lustri – e ancor oggi – viene considerato il miglior arbitro italiano anche se nell’immaginario collettivo da una parte della tifoseria italiana (interisti e napoletani soprattutto) verrà ricordato purtroppo più per l’espulsione non data a Pjanic in Inter-Juventus che per le sue “prodezze” in campo. Ma, si sa, è il destino di chi sceglie di fare l’arbitro.
Il precedente dell’addio di Rocchi
Difficile che finisca come quattro anni fa, quando a salutare fu l’attuale designatore Rocchi. Arbitrò per l’ultima volta in Juve-Roma e ci fu un “picchetto d’onore” in campo per l’ultimo fischio della sua 263esima partita in serie A: “Ringrazio Juve e Roma che mi hanno fatto vivere in maniera bella e indimenticabile un momento che pensavo fosse triste – furono le parole di Rocchi a Sky -. Soprattutto l’omaggio del calciatori, che poi sono i primi nostri grandi giudici. Questa è stata la migliore fine che potessi immaginarmi. Lasciare il campo è una cosa che mi fa star male, perché il campo è vita. Ma credo di ritirarmi nel momento giusto“.
Le lacrime di Orsato dopo l’addio alla Champions
Ci fu anche un singolare siparietto con l’omaggio dei calciatori (con tanto di maglie personalizzate e “schiumata” finale di Cuadrado con conseguente finto cartellino rosso) che scatenò qualche polemica ma improbabile che si ripeta con Orsato. Che scappi qualche lacrimuccia però ci sta, come gli è successo anche per l’addio alla Champions dopo aver arbitrato la semifinale tra Real Madrid e Bayern.
E’ la fine di un’era, the last dance per Daniele Orsato, alla sua 289 direzione nel massimo campionato italiano. Si chiude così la carriera, a 48 anni, di una delle figure più influenti e rappresentative del calcio italiano, che, grazie alle sue direzioni “all’inglese” e ad un temperamento forte, è riuscito a imporsi anche a livello internazionale, dirigendo 54 partite in Champions (tra cui la finale del 2020), più di 20 gare in Europa League, oltre a 3 gare ad Euro2020 e altrettante ai Campionati del Mondo Qatar 2022. Nel 2020 è stato nominato miglior arbitro al mondo per quell’anno dall’IFFHS, l’organismo che si occupa delle statistiche e dei record della storia del calcio.
Orsato spaccherà il fischietto?
Qualche giorno fa, ai microfoni di Sky Sport, ha dichiarato: “Credo che spaccherò il fischietto con la solita grinta che mi ha contraddistinto sempre. Ce la metterò tutta, sono davvero orgoglioso di quello che ho fatto e darò il massimo fino alla fine. Si chiude un’esperienza bellissima e ne sono orgoglioso, sia per me che per la mia famiglia. Futuro da designatore arbitrale? No, c’è solo la mia famiglia, mia moglie e i miei figli. Non vedo nient’altro oltre loro. Prima però gli Europei. Per me è sempre un’emozione e un orgoglio rappresentare gli arbitri italiani, è un’enorme responsabilità. Siamo più una famiglia che una squadra, perciò è stato davvero emozionante”.
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