Yamal prima di Barcellona-Inter: “Finché vinco… non potete dirmi niente”

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L’attaccante blaugrana presenta la sfida di domani contro l’Inter in semifinale: “È forte, difende bene e in contropiede è una delle squadre migliori d’Europa”

Dal nostro inviato Filippo Maria Ricci

Mamma mia che personalità. Il 17enne Lamine Yamal si presenta in conferenza stampa prima della semifinale di Champions tra Barcellona e Inter e si comporta come in campo: dribbling, assist e tiri. Diciotto domande, risposte corte e sincere, anche dure, sfacciate, come se fossero le rime del suo cantante preferito, Morad, che in febbraio è andato a vedere a Milano.

nessuna paura

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Gli chiedono se ha paura di qualcosa, se soffre di vertigini al pensiero che domani arriverà a 100 partite col Barça da minorenne: “La paura l’ho lasciata nel parcheggio di Mataró tanti anni fa”, ove Mataró sta per la brutta periferia dove è cresciuto. In sala stampa l’aspettativa per l’ingresso del campione d’Europa è bestiale, l’aria frigge come succede solo quando entrano giocatori elettrici. Il paragone con Messi accompagna da un po’ e continuerà ad accompagnare Lamine Yamal.

il milgiore della storia

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Gli dicono che altro che 100 partite, Leo alla sua età col Barça ne aveva giocate 7: “Io non mi paragono con nessuno, e ancora meno con uno come lui. Io provo solo a migliorarmi, a godermi il mio cammino. Leo lo ammiro perché è stato il miglior giocatore della storia, il resto lascio a voi. No, non ci ho parlato”. E ancora: seppellisce con una risata chi gli chiede di un’epoca Lamine dopo l’epoca Messi. “No no, questa è l’epoca del Barça, non di Lamine. Messi non ha fatto gol all’Inter in 4 partite? Non importa, ne ha segnati tanti a tutti… E allora spero di segnare io”.

messaggio al madrid

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Sabato nella finale vinta col Madrid, terzo Clásico su tre con successo dei catalani, Lamine Yamal ha detto ad Araujo di non preoccuparsi del Real, “Quest’anno non possono nulla con noi”. Gli chiedono se a volte per età o personalità o maniera di vedere le cose non esageri un po’. Lui scrolla le spalle: “Finché vinco non mi possono dire nulla. Che mi battano e poi potranno parlare”. Boom. E lo spirito della Masía: “Chiaro che conta nel successo della squadra quest’anno: siamo in tanti ad essere cresciuti qui. Abbiamo la squadra nel cuore, ci ricordiamo di aver visto da bambini il triplete del 2015. È un sentimento, teniamo a questa maglia e il sentimento si riflette nel campo”.

elogio inter

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“Mi piacciono particolarmente Barella e Lautaro, ma l’Inter ha un sacco di grandi giocatori. Il fatto che abbia perso le ultime 3 partite non conta nulla. Domani ci giochiamo una semifinale di Champions, è un’altra storia per loro come per noi. L’Inter è forte, ha grandi qualità ed è un bel mix: difende bene e in contropiede è una delle squadre migliori d’Europa, è molto pericolosa, dovremo tener palla il più possibile, come sempre”.

qualità, non età

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E la sua età? “Non conta. Nel calcio contano la qualità e la mentalità, e io sono pronto come i miei compagni, qui siamo in tanti ad essere giovani. Cerco di divertirmi e di godermi tutto questo. Sono pochi quelli che possono dire di aver giocato tante partite col Barça alla mia età, e la cosa mi motiva. Io cerco la continuità, non c’è tanta gente che gioca al mio livello in un club come il Barça alla mia età”. Eh no caro Lamine, e non c’è nemmeno tanta gente che mostra tanto carattere in campo e fuori, non ci sono tanti calciatori 17enni che sappiano rispondere con naturalezza e sfacciataggine, senza paura di bruciarsi o di dire la cosa sbagliata. Ma chiaro, tu la paura l’hai lasciata in quel brutto parcheggio periferico.

flick

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La coppa come booster e il rispetto massimo per l’Inter. Hansi Flick cerca di calmare l’euforia che si è impossessata del mondo blaugrana vista la stagione e la vittoria di sabato sul Madrid in Copa del Rey. “Domani è un’altra storia” dice il tecnico tedesco, e la cosa vale anche per l’Inter: “Loro come noi sono a due partite da una finale di Champions, hanno una grande chance di vincere la competizione, il passato non conta”. E poi l’analisi tecnica: “Giocano con 5 a centrocampo, gente d’esperienza nolto valida nella transizione. Dovremo proteggerci e pensare a come si muovono, dovremo tener palla, non fare errori e difendere bene. Hanno attaccanti bravissimi nello spazio, per questo dico che dobbiamo proteggerci e coprire gli spazi, è molto importante. E poi quella di Inzaghi è una delle migliori difese d’Europa”.

la spinta

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Dicevamo dell’euforia: “No, no, noi siamo solo concentrati sulla partita di domani, nemmeno su quella di ritorno. È chiaro che aver superato il Madrid in finale ci ha dato energia positiva, è una bella spinta, ma qui nessuno guarda indietro. E lo stesso vale per l’Inter: hanno diversi giocatori che per età magari non avranno tante altre possibilità di giocare una finale di Champions e sono sicuro che daranno tutto”. E no, la parola triplete non è masi stata pronunciata. Però la possibilità di vincere tre titoli per il Barça è li a 8 partite di distanza.



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