Witsel: “De Bruyne è fenomenale. E che intesa con Lukaku”

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L’ex Atletico è svincolato e vuole un ultimo ballo al top come il connazionale: “Sto bene fisicamente e ho fame, la serie A è tattica e mi intriga”

Filippo Cornacchia

Giornalista

Un ultimo ballo europeo, magari in Serie A come l’amico Kevin De Bruyne. L’Italia è nel destino di Axel Witsel, virtualmente della Juventus nell’estate 2016 e ora svincolato di lusso dopo tre stagioni e 116 presenze con l’Atletico Madrid. L’ultima a fine giugno contro i Seattle Sounders, durante il Mondiale per Club americano, con tanto di gol nel successo per 3-1. Un po’ centrocampista e un po’ difensore, leader eccezionale. “Ho 36 anni e ancora fame, voglia di competere e vincere – assicura il belga, 132 presenze con la nazionale -. Mi sento benissimo dopo tre stagioni con Simeone, un grande allenatore esigente anche a livello fisico. Adesso sono svincolato e sogno una “last dance” in una big europea: il campionato italiano mi ha sempre affascinato ed è una tappa che manca nella mia carriera”. 

Ha giocato in Belgio (Standard Liegi), Portogallo (Benfica), Russia (Zenit), Cina (Tianjin), Germania (Borussia Dortmund) e Spagna (Atletico), dove ora è corteggiato dalla Real Sociedad: perché non chiudere con una ricca avventura in Arabia? 

“Nel calcio mai dire mai… Ma la mia priorità è quella di continuare a giocare in un grande campionato europeo. Sono attratto dalla Serie A perché è un torneo tattico e di alto livello. E l’esperienza è un fattore importante in Italia, non a caso il Milan ha puntato giustamente sul 39enne Modric e il Napoli campione d’Italia sul 34enne De Bruyne. Due fenomeni assoluti: sarebbero potuti andare anche altrove, ma capisco la loro scelta e mi piacerebbe imitarli”. 

De Bruyne è passato da Guardiola a Conte: sensazioni? 

“Kevin si dovrà adattare a Conte e al Napoli, che gioca diversamente dal City. Ma De Bruyne è un fuoriclasse e si dimostrerà il miglior centrocampista della Serie A. Modric permettendo: Luka vive per il calcio, trascinerà il Milan di Allegri. De Bruyne è eccezionale, mi aspetto almeno 10 gol e 15 assist a Napoli. Con Lukaku non avrà nemmeno bisogno di parlarsi in campo: hanno un gran feeling fin dai primi anni insieme nel Belgio e si intendono al volo, basta uno sguardo”. 

Il Napoli dei belgi è favorito per lo scudetto? 

“Sí. È campione d’Italia in carica, in panchina è guidato da un tecnico esperto e vincente come Conte. Lukaku è una sicurezza e sul mercato si è rinforzato: che colpo De Bruyne, altro che a fine carriera… Sarebbe bello ritrovarmi in Serie A con lui, Rom, Modric, Dzeko”. 

Nel 2016 è stato a un passo dalla Juventus… 

“A meno di un passo: visite superate, ultimo giorno di mercato in sede a Torino in attesa dell’ok dello Zenit, che poi in serata bloccò il trasferimento. Alla Juventus dell’epoca mi aveva voluto Allegri, che ora allena il Milan… Non ho preferenze, ma so che posso dare ancora tanto in campo e nello spogliatoio: ho molta esperienza e sono duttile, posso giocare a centrocampo o in difesa come nell’Atletico”. 

La Juventus ha messo nel mirino Molina, suo ex compagno all’Atletico: sorpreso? 

“No, perché parliamo di un grande laterale destro, un top player. Se Hakimi del Psg è il numero uno del ruolo in questo momento, Molina è senz’altro tra i primi dieci al mondo: alla corsa abbina una buona tecnica, è un treno e un ottimo ragazzo. Per la Juventus sarebbe un bel colpo”. 

La stupirebbe Vlahovic da Simeone? 

“Un po’ sí, ma soltanto perché il Cholo ha già un altro centravanti come Sorloth. Sono due grandi bomber”. 

Chi era il suo idolo da bambino? 

“Zidane. Avevo le sue maglie della Juventus e del Real Madrid. E ovviamente il poster in camera. Fuoriclasse assoluto”. 

E adesso chi le piace di più nella Juventus? 

“Yildiz. Gran talento, non per niente è il numero dieci”. 

Simeone è il migliore allenatore che ha avuto? 

“Lo metto nel podio dei migliori con Martinez, mio ex ct nel Belgio. E Villas-Boas, con cui ho lavorato allo Zenit”.



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