Un rapporto mai facile, tra piedi educati e scarsa attitudine difensiva. Tra Cafu e Roberto Carlos, gli esempi di chi ce l’ha fatta e di chi non è stato capito fino in fondo
Il terzino brasiliano che sbarca nel campionato italiano appartiene a una strana categoria di calciatore, al quale il pubblico chiede la fantasia tipica dei sudamericani e, allo stesso tempo, la disciplina europea. Ottenere entrambe le qualità è praticamente impossibile, e difatti spesso ci si deve accontentare: in alcuni casi la bilancia pende dalla parte del futebol bailado, dell’allegria e delle volate sulla fascia che fanno trattenere il fiato ai tifosi; in altre occasioni, invece, quando il piatto si inclina verso il basso indica una maggiore attenzione, magari condita da una discreta dose di grinta. Due facce e una medesima medaglia. Sulla fenomenologia del terzino brasiliano, che si adatta alla Serie A, si potrebbe scrivere un trattato.