Con la trattativa per il trasferimento di Timothy al Marsiglia bloccata, Badou Sambague attacca: “Due dirigenti che cercano soluzioni e uno no. Ha rovinato il Mondiale per club al mio assistito, voleva costringerlo ad andare dove voleva lui e ora…”
“C’è qualcuno che sta creando problemi”. Ad un mese di distanza dall’accusa di considerare il suo giocatore una marionetta, l’agente di Timothy Weah, Badou Sambague, torna ad attaccare la dirigenza della Juventus, colpevole, a suo dire, di chiedere per ripicca “una fortuna per il suo cartellino” e di aspettare “un’offerta dalla Premier League che non arriverà e che non accetteremo mai”.
weah-marsiglia, la distanza con la juve
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L’esterno americano ha raggiunto da settimane l’accordo per il trasferimento al Marsiglia. I due club, però, sono distanti sulla valutazione: i francesi offrono 15 milioni, la Juve ne chiede 20. Perché se è vero che a fine giugno i bianconeri si sarebbero accontentati di una cifra di 22 milioni complessiva per trasferire Weah e Mbangula al Nottingham Forest pur di realizzare una plusvalenza, adesso, dopo l’ulteriore versamento di 15 milioni da parte di Exor, l’impellenza non c’è più. E il prezzo cambia. In più c’è il tema commissioni, che i due club ritengono eccessive. È in questo contesto che arriva l’accusa di Sambague. “La Juventus è un club fantastico e il reparto sportivo è gestito da tre persone: due hanno classe, mentre un altro sta ancora cercando la sua strada: non gliene faremo una colpa. Due cercano soluzioni e uno sta creando problemi, e non possiamo permettercelo – dice il procuratore di Weah in una nota, senza nominarlo ma riferendosi verosimilmente a Damien Comolli, perché Modesto è arrivato dopo e Chiellini non si occupa direttamente di trattative -. Tim, da sempre un professionista, è stato escluso durante il Mondiale per Club, rovinandoglielo. Questa persona voleva costringerlo ad andare dove voleva lui. Oggi, per vendetta, chiede una fortuna per il suo cartellino e aspetta un’offerta dalla Premier che non arriverà e che non accetteremo mai. Non sono abituato a parlare apertamente, ma non farlo oggi significherebbe accettare l’inaccettabile e una totale mancanza di rispetto. La classe non si compra, questo è certo, ma è sempre stata parte della storia della Juve e c’è qualcuno che la minando. Vedremo…”.