Prima partita da titolare nel 2025 per Dusan, che dopo la rete prima fa il gesto dell’orchestra e poi… segna un canestro. E sul dualismo con Kolo Muani: “Sono un professionista…”
Viene da chiedersi dove eravamo rimasti perché tra il 2 e il 23 febbraio ne sono successe di cose. La Juve ha vinto tre (ora quattro) partite di fila in campionato la migliore striscia stagionale, ha vinto il derby d’Italia, ha battuto il Psv all’andata, ha perso al ritorno, è uscita dalla Champions League, ha agganciato il quarto posto poi è tornata quinta e adesso è di nuovo nell’ultima carrozza del treno europeo dell’anno prossimo, ha scoperto Renato Veiga, celebrato Kolo Muani e visto finire Vlahovic ai margini come non era mai accaduto. Adesso però, dopo quasi due mesi, in campionato DV9 è tornato titolare e l’ha fatto a modo suo: accompagnato da un gol. Dall’ottava alla nona rete di Dusan in questa Serie A (la 14esima in totale in stagione) è successo di tutto, davvero. Ma è da qui che ora il serbo riparte, come a dire ricomincio da tre… punti.
quando dusan vede rossoblù…
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Meno cinematografica è stata la sua esultanza. Musicale, come quella dopo il gol allo Stadium contro l’Empoli, con la bacchetta in mano all’Unipol Domus a dirigere gli applausi dello spicchio di tifosi bianconeri presenti in Sardegna; ma anche da cestista, di quelli che hanno appena piazzato un tiro da tre punti. Una scommessa con i fisioterapisti l’ha ispirato come se fosse stato sotto canestro. Alla sua prima da titolare nel 2025, Vlahovic ha toccato quota 42 gol e 8 assist complessivi in 95 presenze con la maglia della Juve addosso: è il quinto giocatore con 50 partecipazioni attive a una rete con una singola squadra in Serie A, dopo Lautaro (78 con l’Inter), Leao (61 con il Milan), Lookman (59) e Osimhen (54). E il Cagliari si conferma una delle vittime preferite di DV9 che ai sardi aveva segnato anche all’andata: dalla stagione 2019-20 nessun giocatore ha realizzato più reti di lui contro il Cagliari in Serie A: otto, come Cristiano Ronaldo e Lautaro.
pochi sorrisi
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L’assist, quasi un regalo, di Mina è stato importante ma Dusan non si è fatto pregare. Così come a ridosso del minuto 80, quando è scappato a due avversari e Luperto ha messo le mani sulla sua schiena ma quella spinta in area non è stata giudicata irregolare dall’arbitro. Vlahovic ha mimato la spinta, quel tocco l’ha denunciato, ma nessun penalty. “L’importante è che abbiamo vinto”, dice Dusan che a fine partita non lascia spazio a troppi sorrisi. Un po’ come Mbangula dopo il 2-1 nell’andata contro il Psv: “Non possiamo soffrire come abbiamo fatto nel secondo tempo. Su questo campo fanno fatica tutti ma serve fare uno step ulteriore: o gestire meglio o chiuderla subito. Il Cagliari è stato molto pericoloso”. Analitico, critico e autocritico. Alternativo e complementare (oggi come contro l’Empoli) a Kolo Muani: “È una situazione che vivo con grande serenità, sono un professionista e mi metto a disposizione della squadra. Sia quando inizio sia quando entro a partita in corso – ha ribadito Dusan -. Io do il mio massimo, sempre”.
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