Il legame tra Dusan e la Juve è ai minimi storici, con il rischio che si arrivi al muro contro muro
Non bastava la quarta panchina di fila in campionato. Dusan Vlahovic contro l’Empoli ha assaporato per la prima volta in stagione la sensazione che si prova a rimanere seduto per tutto il match. Mai gli era successo nel 2024-25, l’ultima volta in bianconero era stato nel settembre 2022, quando Massimiliano Allegri lo tenne fuori a Firenze per preservarlo per la Champions. Stavolta non c’è il turnover di mezzo, anche se la Juventus martedì affronterà il Psv nell’andata dei playoff e gli exit poll danno Randal Kolo Muani favoritissimo al centro dell’attacco. D’altronde non potrebbe non essere così, visto che il francese in affitto (preso dal Psg per 6 mesi in prestito per 4,5 milioni e mezzo, stipendio compreso: un bel colpo) ha già fatto 5 gol in 3 partite. Il 2025 è iniziato in salita per il serbo e il prossimo mese sarà decisivo per il suo futuro, tra rinnovo e necessità di riconquistarsi il posto. Le occasioni non mancano, perché la Juventus giocherà 5 match tra Serie A, Champions e Coppa Italia da qui a fine febbraio, però è evidente che Vlahovic è scivolato indietro nelle gerarchie e il suo legame col club è forse ai minimi storici, con il rischio che si arrivi al muro contro muro se nell’appuntamento di marzo non si arriverà a un punto d’incontro sul contratto. O rinnovo o sarà addio a giugno, con un anno d’anticipo, perché la Signora non ha intenzione di perderlo a zero. Senza prolungamento Cristiano Giuntoli chiederà al suo agente, Darko Ristic, di portargli un’offerta, ma non sarà facile trovare una squadra che possa garantirgli un ingaggio a doppia cifra come quello che percepisce in bianconero (10,5 milioni che diventeranno 12 nel 2025-26).
Senza pressione
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Restare e ridursi lo stipendio, perché alla Juventus certe buste paga non se le possono più permettere, oppure salutare, ma con il pericolo di ritrovarsi in estate deprezzato se l’andazzo continuerà a essere questo. Nella testa di Thiago Motta Vlahovic e Kolo Muani possono convivere, come nella ripresa contro l’Empoli, ma solo a gara in corso, perché il tecnico non ama la doppia punta. Perciò o l’uno o l’altro e al momento Vlahovic è la riserva di Kolo Muani. Una situazione che il serbo potrebbe anche sfruttare a suo favore: finora è stato unico (Milik mai disponibile) e insostituibile ma con tanta pressione addosso, criticatissimo a ogni errore sotto porta nonostante le 13 reti fatte. Ora può giocare con più leggerezza, senza sentire tutto il peso della Juventus sulle spalle, com’è stato nella prima parte di stagione.
Doppio fronte
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Oltre che al campo, focus prioritario, Dusan dovrà pensare anche a come gestire il rapporto con la Juventus. Il futuro è nelle sue mani: l’incontro previsto a mercato invernale chiuso è stato posticipato alla sosta di marzo e in quell’occasione il serbo dovrà sciogliere definitivamente le riserve sul rinnovo. Da ciò che filtra l’idea del suo clan è arrivare alla naturale scadenza del contratto, tra un anno e mezzo, per cercare di spuntare un ingaggio simile all’attuale. Alla Juventus però non lo ha mai detto apertamente e il club vuole chiarezza. Nel frattempo Vlahovic ha perso il posto e anche questo potrebbe avere un peso nella sua decisione ultima, perché la Signora avrà ancora meno interesse a far giocare uno che a giugno finirà sul mercato. Perciò la scelta di non accettare un prolungamento al ribasso potrebbe rilevarsi un boomerang: Vlahovic attualmente vale 40-50 milioni, la metà di quanto è stato pagato (70 più 10 di bonus). Meno gioca, più si svaluta. Un problema per la Juventus, che potrebbe far fatica a trovare acquirenti, ma anche per il serbo, che rischia di doversi ridimensionare, accontentandosi di un club di secondo piano. Difficile al momento immaginare un epilogo diverso dall’addio in estate. Con la sua cessione la Juventus dovrà finanziare l’acquisto di una nuova punta, che potrebbe essere lo stesso Kolo Muani (a bilancio Psg per 75 milioni), anche se la Juventus vorrebbe rinnovare il prestito e posticipare l’acquisto nel 2026.
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