L’attaccante non segnava da febbraio, però la rete all’Udinese non modifica le strategia della società
L’assist di Yildiz, il tiro imprendibile, l’abbraccio dei compagni e i cori dei tifosi. Dusan Vlahovic non poteva sperare in un ultimo ballo migliore all’Allianz Stadium. Il gol del serbo all’Udinese avvicina la Signora alla Champions, ma difficilmente cambierà il futuro dell’attaccante. Gli indizi degli ultimi mesi portano in un’unica direzione: il divorzio estivo tra il nove e la Juventus. Dusan non ha intenzione di rinnovare il contratto con i bianconeri (scadenza 2026) e nei prossimi mesi verrà messo sul mercato. Il domani è segnato, però per una notte passa tutto in secondo piano. A partire da quella che è una separazione annunciata e sempre più vicina, probabilmente dopo il Mondiale per Club.
vlahovic, digiuno finito
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Vlahovic ci teneva a congedarsi a suo modo di fronte al suo pubblico e lo ha dimostrato quando Igor Tudor lo ha messo in campo nel finale. “Dusan è forte – sottolinea il tecnico juventino – poi come tutti gli attaccanti quando non segnano per qualche giornata si fanno tanti discorsi. Vlahovic è entrato con il cuore, ha dimostrato di quale pasta è fatto e ha segnato un gran gol”. In un colpo solo Dusan avvicina la Juventus all’Europa che conta e mette fine a quella che stava diventando un’astinenza tanto lunga quanto fastidiosa. Vlahovic non segnava da febbraio (a Cagliari), più di ottanta giorni fa. Troppo per qualsiasi attaccante e a maggior ragione per un bomber come DV9. “Vedrete che Dusan si sblocca con l’Udinese”, aveva profetizzato in settimana Darko Kovacevic, ex attaccante juventino connazionale di Vlahovic. Detto e fatto, dopo un quarto d’ora dall’ingresso in campo e a due minuti dal novantesimo. Il primo gol di Dusan con Tudor in panchina – 15° stagionale per l’ex viola – è pesantissimo. Soprattutto per la Signora, lontana soltanto novanta minuti dal traguardo dell’Europa che conta. Una volta raggiunta la Champions sarà più facile per tutti decidere come dirsi addio. Vlahovic è corteggiato dai club turchi e dal Newcastle. E la Juve ha già individuato in Osimhen, goleador del Napoli in prestito al Galatasaray, il post Dusan.
la firma di nico
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Se Vlahovic ha salutato lo Stadium nel migliore dei modi, Nico è tornato “Speedy Gonzalez” nella serata più importante, in tempo per firmare lo scatto Champions. Un colpo da pirata delle aree di rigore per portare in vantaggio la Signora contro l’Udinese. Un mix di freddezza e precisione per scacciare fantasmi, paure e tensioni. L’argentino dopo un’ora di gioco ha gelato Okoye e fatto esultare l’Allianz. Quando tutti i tentativi della squadra di Tudor sembravano infrangersi contro il muro giallo dell’Udinese, ecco il tiro dell’ex Fiorentina. Un timbro d’oro, come quello di Vlahovic. Se la Juventus, a 90 minuti dalla fine del campionato, è ancora quarta e con il destino Champions nelle proprie mani, i meriti sono di Nico che ha sbloccato la gara con l’Udinese e di Dusan che l’ha chiusa. Il gol di Nico ha abbassato la pressione sulla squadra e anche sullo stesso Gonzalez, spesso criticato in questa stagione. Un gol non farà primavera, ma la primavera si conferma la stagione preferita di Nico. L’argentino ha un debole per i mesi di aprile e maggio, quelli in cui segna maggiormente. Gonzalez ha vissuto un po’ di tutto in questa sua prima stagione juventina. Dal gol al debutto in Champions contro il Psv al grave infortunio di Lipsia, dallo stop di oltre due mesi al lunghissimo digiuno di gol. Nico, rinato grazie alla cura Tudor, si è sbloccato con il Monza dopo 125 giorni e ieri ha messo la firma su quella che potrebbe diventare la cartolina Champions.
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