Nove squadre in sette anni, adesso però l’attaccante ha trovato finalmente l’isola felice e contro la Carrarese ha segnato il quinto gol del suo campionato. È il miglior marcatore degli emiliani e ha una media di una rete ogni 141 minuti
C’é stato un tempo in cui Federico Dimarco e Luca Vido sognavano insieme vestendo l’azzurro, uno mettendo cross a ripetizione dalla fascia e l’altro provando a buttarla dentro al centro dell’attacco. Era l’estate del 2017, si giocava il Mondiale U20 e Federico e Luca trascinavano gli azzurrini di Chicco Evani. Contro lo Zambia ai quarti, Luca conquista una punizione e Federico trasforma, per poi ricambiare il favore all’amico all’ultimo minuto dei supplementari. Vido e Dimarco sono anche amici, si sfidano dagli allievi nei derby di Milano e puntano la Serie A. In quella Nazionale c’erano anche Orsolini, Mandragora e Pessina: altri che il massimo campionato l’hanno raggiunto. Vido poi è diventato la stellina della Primavera dell’Atalanta e la A l’ha solo accarezzata, pagando anche colpe non sue. Adesso l’obiettivo è quello di ritornarci presto.
miglior marcatore
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Se chiude gli occhi, forse a volte, si rivede lì. Con la maglia azzurra addosso, titolare in attacco a buttarla dentro sui cross del suo amico Fede, che la fascia in nazionale la macina per davvero. Si dice che il modo migliore per raggiungere la luna sia fare una montagna con le delusioni e salirci su, così da essere sempre più vicini. Luca Vido, 27 anni appena compiuti, può prendere appunti. E per iniziare a toccarla ha trovato un’isola felice, la Reggiana. Domenica ha punto la Carrarese, trovando il quinto centro del suo campionato. È il miglior marcatore della squadra e ha una media di un gol ogni 141 minuti. Uno ogni partita e mezzo. Ultimamente è sempre stato sfortunato, si è fatto male due volte e ha faticato a trovare la condizione giusta. Ma non ha perso il vizio del gol. Ricordando i tempi in cui sognava con la nove azzurra sulle spalle.
cercasi continuità
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A Reggio Emilia ha trovato una seconda famiglia. Lo scorso anno ha fatto gol alla seconda giornata, poi si è rotto il crociato e ha saltato tutta la stagione. Chi lo conosce racconta però che è sempre stato presente per i compagni: andava agli allenamenti, allo stadio, in spogliatoio. Ci teneva a sentirsi parte del gruppo. Facendo il possibile per tornare al più presto ad esserne parte attiva. I gol di quest’anno sono anche per quella sofferenza lì. In carriera gli sono sempre mancate fortuna e continuità. Ha esordito in A con l’Atalanta a diciott’anni, buttato dentro da Gasperini, poi ha iniziato a girare in prestito in Serie B: Cittadella, Perugia, Crotone, Pisa, Cremonese, Spal, Palermo e ora Reggiana. Nove squadre in sette anni. Adesso con Viali ha possibilità di dimostrare il suo valore.
el diez
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Lo scorso anno, appena arrivato, prese la maglia numero nove. In questa stagione, invece, ha scelto la dieci. I compagni, scherzosamente, lo hanno iniziato a chiamare “El Diez”, e ora lo chiamano tutti così: dai tifosi a chi lavora nello staff. E lui se la ride. Ora l’importante sarà mantenere la confidenza col gol. Chissà che “Diez” non possa essere anche il numero dei gol stagionali. È tempo di costruire la montagna e salirci su. A Reggio Emilia ci credono tutti.
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