Quanti punti servono (almeno) per evitare il taglio e qualificarsi agli spareggi? E chi l’anno scorso, dopo 3 giornate, era a quota 2 come ora i bianconeri che fine ha fatto a gennaio?
Con due punti dopo le prime tre giornate di Champions, finire tra le prime otto per la Juve se non è una mission impossible, poco ci manca. Dopo la sconfitta contro il Real Madrid e i primi due pareggi contro Borussia Dortmund e Villarreal al momento la squadra di Tudor è 25ᵃ nel classificone europeo. Tradotto: la prima delle eliminate se la prima fase si fosse chiusa qui. Ma guardando avanti alle prossime 5 partite che mancano e che serviranno per stilare la graduatoria definitiva di qualificate agli ottavi e ai playoff, cosa servirà alla Juve per non dire addio troppo presto alla Champions League?
Il cammino della Juve in Champions
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un anno fa: il caso psv
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A Tudor non piacciono troppo i paragoni, ma vediamo l’anno scorso – il primo col nuovo format europeo – chi riuscì a strappare un pass per i playoff partendo dalla stessa situazione degli juventini dopo 270 minuti in campo. Occhi dunque sul Psv Eindhoven della passata stagione: un anno fa anche gli olandesi avevano due punti dopo 3 giornate, frutto di una sconfitta e due pari. Ma dopo un inizio desolante, ecco la scossa: 4 vittorie e una sola sconfitta tra novembre e gennaio, un filotto importante e decisivo che alla fine ha lanciato il Psv dal 28° posto della terza giornata al 14° definitivo. Quattordici i punti totali finali e il pass per gli ottavi guadagnato tramite lo spareggio (vinto poi proprio contro la Juve). Insomma, il caso dei campioni d’Olanda è quello da cui la Juve dovrà trarre la giusta ispirazione per far partire la rincorsa, inevitabilmente dalla prossima partita (in casa) contro lo Sporting di Lisbona del 4 novembre.
in sostanza…
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Quanti punti sono serviti l’anno scorso per evitare il taglio e qualificarsi ai playoff? Almeno 11. Ma occhio… con una differenza reti non superiore a -4, questo è quanto ha detto la Champions 24/25. Ne sa qualcosa la Dinamo Zagabria, eliminata anche se con 11 punti come il Bruges (qualificato ai playoff) ma appunto con una peggiore differenza reti (-7 contro -4). E ancora: partendo dalla situazione attuale quindi quanti punti a partita serviranno alla Juve nelle prossime cinque? Una media di 1,8 a gara.
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E cosa può succedere se alla prossima, contro lo Sporting, la Juve non dovesse vincere? Con un pari o una sconfitta con i portoghesi, gli ottavi diventerebbero un miraggio, salvo fare punteggio pieno nelle restanti quattro ovvero Bodo (fuori), Pafos (casa), Benfica (casa) e Monaco (fuori). L’anno scorso le squadre che dopo 4 giornate avevano 3 o meno punti sono state eliminate a fine gennaio (e parliamo di Girona, Salisburgo, Bologna, Stella Rossa, Lipsia, Slovan Bratislava, Sturm Graz e Young Boys). Si sprecano i calcoli e i parallelismi con quello che è successo un anno fa: la Juve dopo 3 giornate la scorsa stagione aveva 6 punti e ha chiuso la fase a girone unico con 12 totali, arrivando 20ᵃ e ai playoff. Oggi lo scenario è ben diverso: a inizio novembre parte la rincorsa.
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