Il tecnico croato parla alla vigilia dell’ultima gara stagionale contro il Venezia, che può consegnare alla Juve la qualificazione alla Champions League. Recuperati Veiga e McKennie
Ultima fermata, Venezia. La Juventus di Igor Tudor si gioca tutto al “Penzo”: serve una vittoria per assicurarsi la prossima Champions League, andando oltre l’emergenza, che ormai è diventata una costante, soprattutto in difesa. Il tecnico però dispensa fiducia: “Sono felice del lavoro svolto finora e voglio completarlo. Manca l’ultimo step. Da quando sono arrivato alla Juventus tutte le partite sono state fondamentali. Non ho visto partite sbagliate, anzi non abbiamo sbagliato quasi niente. Sono fiducioso per domani, vedo una squadra che vuole andare a prendersi quello che si merita e che vale”.
infortunati juve, chi recupera per venezia
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Tudor ha fatto i complimenti al Napoli (“Lo scudetto lo vince sempre la squadra che più lo ha meritato in campionato”) e poi ha fatto il punto sugli acciaccati: “Veiga e McKennie hanno avuto dei problemi ma oggi si sono allenati con noi. Idem Koop, per Gatti la situazione è la stessa della scorsa settimana”. In attacco ballottaggio Kolo Muani-Vlahovic, in difesa potrebbe rientrare Savona dopo aver scontato la squalifica, in mediana torna Thuram (squalificato con l’Udinese). Tudor s’aspetta una partita difficile: “Da una parte partita importante, dall’altra va preparata come tutte le altre con la testa solo al campo. Bisogna stare nella gara fino all’ultimo e bisogna finire nel modo migliore”.
tudor su venezia-juve
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Il futuro, anche imminente, adesso non importa: “Il Mondiale per Club? Io guardo solo al presente, ai giocatori come stavano oggi. Tutta la vita è nella partita, il resto non conta nulla. Ho visto bene i ragazzi, concentrati e in crescita dal punto di vista della condizione. Mi è piaciuta la squadra dal punto di vista della maturità. Ho visto una crescita dal primo giorno. Dentro di me c’è un po’ di tutto ma soprattutto aspettative e concentrazione: voglio aiutare i giocatori quando inizierà la gara. Dobbiamo capire dove possiamo fargli male”.
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juve-tudor, quale futuro?
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Il tecnico è convinto che questa squadra abbia un futuro luminoso: “I numeri non sono mai stati parte del mio modo di pensare, mi concentro più sul mio lavoro quotidiano. Non so se 70 punti sono pochi o tanti, ma il potenziale è più grande di quello che si può vedere ora. Domani servono sia la testa sia il cuore: bisogna sudare fino alla fine. Serve qualità ma non meno quantità, perché senza non si vince nemmeno in C1. Chi ha la giocata e il gol aiuta a vincere ma ci vuole pure equilibrio. Quando trovi il mix è una bella cosa. Non ho mai avuto tutti al completo e questo mi dispiace, perché per costruire ci vuole continuità, bisogna proporre sempre chi è più forte”.
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