Vanoli: “Pretendo qualità e mentalità. La storia del Toro deve motivarci sempre”

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Il tecnico granata affronta il Venezia e intanto si avvicina l’anniversario di Superga: “In ogni allenamento cerco di far capire che maglia indossiamo”

Dal nostro inviato Simone Battaggia

Affrontare il Venezia sapendo che si giocherà una buona fetta di salvezza e comportarsi di conseguenza. Affrontare la prima delle ultime quattro partite con la mentalità da Toro, al di là di ogni obiettivo, a prescindere dal fatto che la partita di venerdì sera (ore 20.45) arriverà a due giorni dall’anniversario della tragedia di Superga. Paolo Vanoli presenta con un giorno d’anticipo la 25esima giornata di campionato – domani, 1 maggio, la squadra si allenerà al Filadelfia a porte aperte a partire dalle 17.30 – e tiene alta la tensione del gruppo. Di fronte avrà la squadra che ha condotto per due anni e che ha portato in Serie A al termine della scorsa stagione, ma “l’emozione l’ho vissuta più che altro all’andata. Ormai è passato un girone e ognuno ha i propri obiettivi”. Vanoli passa piuttosto all’analisi di un’avversaria “che si è ravvivata, lotta per salvarsi, gioca un buon calcio nonostante sia tra le ultime. Anzi, faccio i complimenti a Di Francesco, ovunque è andato ha fatto bene. Stanno sempre in partita, sono pericolosi sui calci piazzati, su questo aspetto hanno una percentuale alta di realizzazione. Sappiamo qual è il loro obiettivo, noi dobbiamo essere concentrati perché vogliamo questi tre punti. Servirà un approccio importante, lavoriamo sulla mentalità. A Napoli mi ha dato fastidio l’impressione di non aver capito fino in fondo come affrontare la partita in relazione a chi avevamo di fronte. Venezia e Lecce si giocano tutto alla morte, noi dobbiamo saperlo e mostrare le nostre qualità, la nostra mentalità. Questo lo pretendo”.

la spinta della storia

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L’obiettivo del Torino è blindare il 10° posto, ma soprattutto mostrare un atteggiamento che sarà importante soprattutto in chiave futura. A maggior ragione nella settimana che culminerà nella celebrazione del 4 maggio, con la salita alla collina di Superga. “La storia del club deve essere una motivazione per tutti ogni giorno, non solo quando si avvicina il 4 maggio. In ogni allenamento cerco di far capire che maglia indossiamo. Sarebbe un errore soffermarsi su quella data e basta. Per noi andare a Superga è un dovere, più che un diritto. Andremo a onorare una squadra irripetibile per quello che ha fatto, per aver dato 10 giocatori su 11 alla Nazionale, ricorderemo tutti quelli che hanno perso la vita. Ma il nostro dovere è ricordarli in ogni partita, ogni volta che indossiamo la maglia del Torino”.

niente ricci

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Contro il Venezia il Torino farà a meno di Ricci. Come contro il Napoli, il capitano darà forfait per la tendinopatia rotulea al ginocchio sinistro che l’aveva già costretto a uscire anzitempo contro l’Udinese. Vanoli recupererà però Gineitis, squalificato al Maradona, mentre dovrà fare a meno di Lazaro, a sua volta fermato dal giudice sportivo. A disposizione anche Ilic. “Contro il Napoli abbiamo cambiato sistema di gioco perché avevamo avuto delle defezioni. Lazaro era difficile da sostituire, Gineitis è il solo che può farlo e recentemente lo ha fatto bene, ma al Maradona è venuto a mancare per squalifica. Per fortuna nella prima parte della stagione avevamo lavorato sul 3-5-2, così lo abbiamo sfruttato. Nella seconda parte della partita però ho potuto fare il 4-2-3-1 grazie al tempo di gioco che mi ha garantito Valentino. La scelta iniziale era determinata dal fatto di non avere a disposizione dall’inizio un esterno di destra. Contro il Venezia? Decideremo. Abbiamo anche Gineitis”. L’assenza di Ricci rimescolerà le carte a centrocampo: “E’ vero che nelle tre partite in cui Samuele è stato assente abbiamo perso, per questo ho anche pensato di mandarlo in campo un solo minuto e poi toglierlo – scherza Vanoli -. Non scopriamo ora quanto sia importante per noi Ricci, ma a Napoli secondo me Linetty ha fatto un’ottima partita e questo mi fa piacere. Meglio avere uno che sta bene al 100% piuttosto che uno al 50%”.



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