Lo slovacco decide con una magnifica punizione da 30 metri che consente alla squadra di Zanetti di allungare sulla zona retrocessione
Il Verona si conferma indigesto per l’Udinese che, dopo sei risultati utili, cade in casa, freddata, 0-1, da una punizione di Duda, il motore dell’Hellas sulla quale Okoye non sembra esente da colpe. Ma la perdita più grossa per i bianconeri, che avevano fatto un pensierino all’Europa, è quella di Florian Thauvin che, per un fastidio al piede destro, in mattinata si è arreso e ha dato forfait favorendo la titolarità di Alexis Sanchez. Che non è Thauvin, anzi. E la differenza si vede tutta. I suoi 45’ sono ininfluenti e infatti all’intervallo il Nino esce.
grinta
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I tre punti, invece, sono oro per il Verona di Paolo Zanetti che mette le mani su una salvezza meritata. Perché questa squadra mostra come sempre le sue doti nel momento del bisogno: lotta, grinta, anima e davanti a una squadra tecnicamente superiore, con una pennellata di Duda e una compattezza di reparto notevole imbriglia i friulani che, di fatto,non hanno mai creato una vera insidia a Montipò.
la partita
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Prima del via sono più i 1300 butti veronesi a scaldare la sfida dei bianconeri della Nord. Che si fermano tutti quando sul maxischermo c’è la bella dedica dell’Udinese a Bruno Pizzul ricordato anche prima del fischio di inizio con un minuto di silenzio. Kosta Runajic schiera la sua squadra con la difesa a quattro, con Kristensen e Zemura ai lati, Payero la spunta su Ekkelenkamp, a destra c’è Atta; a Sanchez il tecnico tedesco chiede di fare il Thauvin. Nel Verona tutto come previsto a parte in attacco dove Mosquera, 5 reti all’attivo, viene preferito a Livramento. La partita si accende al 9’ per un tiro alto di Payero. Al 15’ ci prova Solet che scende spesso indisturbato, facile per Montipò. Quattro minuti dopo il primo e unico giallo lo becca Kristensen, in difficoltà nella sua zona. Il Verona gioca col 3-4-1-2 ma in fase di non possesso diventa un 4-4-2 con Bradaric molto basso. La più bella combinazione è bianconera con Solet per Zemura a sinistra, cross e testa di Lucca: alto. Poi si vede davvero poco, come si vede poco il Nino Sanchez che non fa meraviglie, ma solo qualche uno-due con il centrocampista di turno. Kristensen rischia il secondo giallo e Runajic manda Ehizibue a scaldarsi. Mentre si scalda molto nella sua area anche Zanetti che chiede il secondo giallo per il danese.
secondo tempo
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Runjaic fa le mosse previste, soprattutto quella di Ehizibue per Kristensen, proprio a disagio. Ma dagli spogliatoi non rientra nemmeno Alexis Sanchez, decisamente sotto tono. Al suo posto c’è Ekkelenkamp. Dopo 16’ tocca anche a Payero uscire per far posto a Ikea Bravo che va a fare coppia con Lucca. L’Udinese, in sofferenza in avvio di ripresa, alza il baricentro e si butta all’attacco. Guadagna due punizioni che vanno fuori. Ma poi il Verona rimette la testa fuori con Suslov che pesca Duda che calcia a giro fuori di poco. Fa ancora meglio due minuti dopo quando Solet in un eccesso di sicurezza in uscita perde malamente palla e commette fallo da giallo. Dai 25 metri punizione bellissima di Duda sulla quale Okoye non sembra particolarmente reattivo e vantaggio dell’Hellas. Runjaic ricorre tardivamente al cambio di Lucca con Davis e inserisce pure Pafundi ma l’Udinese non produce niente di pericoloso se non un colpo di testa in area di Atta facile per Montipò. Stupiscono, però, i soli tre minuti di recupero concessi da Ayroldi in una gara con troppe perdite di tempo.
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