La radiazione della Turris, dopo quella del Taranto, scompagina di nuovo la classifica della Serie C girone C: ne beneficiano gli irpini, a una lunghezza dalla capolista Cerignola
La classifica del girone C di Lega Pro è destinata a essere stravolta con qualche ora di anticipo rispetto ai risultati che matureranno nel 31° turno di campionato. Il Tribunale Federale Nazionale ha decretato l’estromissione della Turris dal campionato per una serie di irregolarità amministrative e la recidività della società corallina, già sanzionata per il mancato rispetto dei termini tra dicembre e gennaio.
La radiazione della Turris – a una settimana di distanza da quella del Taranto, fuori dal professionismo per lo stesso motivo – provoca un nuovo scossone alla classifica del girone C, attraverso la cancellazione dei risultati ottenuti contro la Turris. A sorridere è soprattutto l’Avellino, attuale seconda forza del girone, a 1 punto dal Cerignola capolista.
“Merito”, se così si può dire, dei due punti in meno conquistati dagli irpini contro la Turris (0-0 all’andata, nella gara di esordio di Raffaele Biancolino sulla panchina biancoverde, e 3-1 al ritorno). Il Cerignola, per sua sfortuna, di punti contro la Turris ne ha ottenuti sei (0-3 all’andata e 5-1 al ritorno, con i corallini già in campo a onor di firma).
Serie C girone C, otto partite al termine del campionato
L’esclusione della Turris, quindi, consegna di fatto due punti di scarto all’Avellino, che consentono agli irpini di rosicchiarne altrettanti ai rivali in classifica, appassionando ulteriormente la corsa alla promozione diretta in Serie B, quando mancano 8 giornate al termine della stagione regolare (le due squadre giocheranno 7 gare, osservando un turno di riposo, a una settimana di distanza l’una dall’altra, per la defezione del Taranto).
Cerignola e Avellino hanno fatto il vuoto dietro di loro. Con l’uscita di scena della Turris, il divario tra gli ofantini e il Monopoli terzo è di 9 punti (+8 il distacco degli irpini sull’altra compagine pugliese in corsa per la promozione). Al quarto posto il Crotone (-12 dal Cerignola e -11 dall’Avellino), quinte Benevento e Potenza, entrambe a -14 dalla capolista e -13 dalla seconda della classe.
Cerignola e Avellino si giocano la serie B
Numeri impressionanti, che confermano l’ottimo andamento delle due formazioni. Il Cerignola è reduce da 16 risultati utili consecutivi, prima dello 0-0 a Picerno aveva vinto le precedenti 7 gare (a iniziare da quella successiva all’1-1 interno contro l’Avellino), impallinando avversarie del calibro di Potenza (1-2 al Viviani), Catania (2-0 in casa) e Trapani (1-0 al Monterisi). Straordinario, poi, il ruolino di marcia tra le mura amiche: l’ultima sconfitta risale al 22 settembre scorso, al passo falso contro il Potenza, per un’imbattibilità casalinga che dura da quasi sei mesi.
L’Avellino risponde con 7 vittorie nelle ultime 8 giornate (l’unico stop a Foggia, 1-0 per i satanelli). Quattro successi consecutivi, l’ultimo, di misura, a Messina con un gol di Sounas, all’8° sigillo personale (è record per il greco, già protagonista della promozione in B col Catanzaro nel 2023). Da quando Biancolino si è accomodato sulla panchina dell’Avellino, raccogliendo una squadra in caduta libera, con soli 3 punti all’attivo nelle prime 5 uscite stagionali (3 pareggi e 2 ko), la media punti degli irpini è schizzata a 2,3 a partita (55 punti in 24 giornate di campionato). Una media destinata a migliorare ancora (2,32 a partita) con l’esclusione della Turris (51 punti in 24 gare).
Perché il Cerignola di Raffaele può conquistare la serie B
Giuseppe Raffaele, tecnico del Cerignola, ha a disposizione un gruppo affiatato, semplicemente ritoccato negli ultimi due mercati estivi e rinforzato a gennaio con i ritorni di Achik dal Bari e D’Andrea dal Catania. A centrocampo ha perso qualcosa: prima Ruggiero, passato al Trapani, e poi Paolucci, che ha rimediato un grave infortunio a un ginocchio terminando anzitempo la stagione.
Ma sulle forti spalle di Capomaggio (che l’Avellino provò ad acquistare la scorsa estate) e Tascone (cresciuto nel settore giovanile avellinese), il Cerignola vuole costruire i presupposti per la prima storica promozione in Serie B. La buona notizia è il rientro di Cuppone, che ha recuperato dalla lesione al crociato anteriore del ginocchio sinistro accusata il 15 settembre durante Cerignola-Giugliano. Un rinforzo d’eccezione per Raffaele, che può contare anche sull’ottima vena realizzativa di Salvemini e sulla qualità di Volpe, arrivato dal Catanzaro.
Perché l’Avellino di Biancolino può sorpassare il Cerignola
L’Avellino dispone di un gruppo granitico, costruito senza badare a spese. Iannarilli tra i pali (già 10 clean sheet stagionali), Rigione con il giovane Enrici in difesa, Palmiero in cabina di regia e la coppia d’attacco formata da Patierno e Lescano a spaventare le difese avversarie. I due sono rimasti a secco contro il Messina, ma ci ha pensato il centrocampista goleador Sounas a togliere le castagne dal fuoco.
A gennaio sono arrivati pure Palumbo, promettente centrocampista dalla Juventus Next Gen, e l’esperto Giuseppe Panico, reduce dalla promozione in B con la Carrarese. A preoccupare Biancolino è il possibile grave infortunio accusato da De Cristofaro (ginocchio sinistro): la mancanza di un sostituto con le stesse caratteristiche dell’ex Picerno potrebbe, alla lunga, provocare qualche problema strutturale.
Cosa dice il calendario di Cerignola e Avellino
Il calendario farà la differenza nelle ultime 8 giornate di campionato. Il Cerignola esordisce, nel rush finale, in casa contro il Foggia, poi va a Crotone (sfida delicatissima, vista l’ottima forma dei pitagorici) e osserverà il turno di riposo il 23 marzo, recuperando le energie per il derby casalingo contro il Monopoli in programma a fine mese. Quindi la trasferta a Cava de’ Tirreni e il match interno col Benevento del 13 aprile (altro impegno proibitivo per gli ofantini). Prima di Pasqua l’altro derby con il Team Altamura e, infine, il match interno con il Latina, del 26 aprile, che chiuderà la stagione regolare del Cerignola.
L’Avellino, invece, ospiterà il Trapani sera al Partenio-Lombardi, quindi riposerà per la defezione del Taranto e sarà di scena due volte tra le mura amiche, prima contro il Potenza e poi, il 30 marzo, contro il Benevento, per il sentitissimo derby campano. Delicata e probabilmente decisiva la trasferta a Catania, prima del match interno contro il Monopoli, l’ultimo – almeno sulla carta – seriamente insidioso per gli irpini, che termineranno la stagione regolare a Potenza, contro il Sorrento (19 aprile) e poi in casa contro il Team Altamura.