Tudor, un mese alla Juve: cos’ha cambiato e la corsa Champions

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Con il tecnico croato, il cui contratto verrebbe prolungato in caso di raggiungimento del quarto posto, i bianconeri hanno ottenuto 7 punti in tre partite. Domani a Parma l’obiettivo è il quarto risultato utile consecutivo

Fabiana Della Valle

Giornalista

Sei giorni fa Igor Tudor ha compiuto 47 anni, oggi invece festeggerà i suoi primi 30 giorni sulla panchina della Juventus. Più che un traguardo un punto di partenza per un allenatore che ha detto chiaramente di non sentirsi un traghettatore e che è fermamente intenzionato a trasformare quel contratto che scadrà il prossimo 30 giugno in qualcosa di più definitivo. Per riuscirci però dovrà conquistare la Champions League, il motivo per cui a fine marzo è stato chiamato al capezzale della Signora al posto dell’esonerato Thiago Motta. In un mese ha rimesso la squadra sulla retta via, guadagnando 7 punti in 3 partite (2 vittorie e un pareggio) in campionato e rimanendo imbattuto. Grazie a questo ruolino di marcia la Juventus è tornata tra le prime quattro, ma a Parma servirà una vittoria per scavalcare nuovamente il Bologna, che nel frattempo è tornato davanti con il successo sull’Inter. Fatto 30, il croato punta ad arrivare a 31, ovvero la Champions, che gli garantirebbe la conferma per la prossima stagione, visto che il contratto prevede il rinnovo automaticamente in caso di piazzamento tra le prime quattro. 

juve, il calendario delle prossime due giornate

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Il rinvio della partita con il Parma ha cambiato leggermente i programmi, ma la sostanza resta la stessa. L’unica differenza è che per la prima volta da quando siede sulla panchina bianconera il nuovo allenatore dovrà confrontarsi con il doppio impegno nella stessa settimana: domani la trasferta al Tardini, posticipata di due giorni per la morte del Papa, e domenica il Monza in casa. Due turni sulla carta abbordabili che la Juventus ha l’obbligo di sfruttare prima dei due scontri diretti contro Bologna e Lazio, entrambi in trasferta. 

i risultati di tudor alla juve

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Tudor in un mese ha già lasciato la sua impronta e la squadra ne sta beneficiando. È ripartito dalle cose semplici, dalla solidità difensiva e dal dialogo con i giocatori per ritrovare quella continuità di rendimento che spesso era mancata durante la gestione Motta. Così sono arrivati tre risultati utili consecutivi, non certo un’impresa ma comunque un passo avanti per una squadra che arrivava da due sconfitte pesantissime contro Atalanta e Fiorentina, con 7 gol subiti e nessuno segnato. Tudor ha rimesso Dusan Vlahovic al centro del villaggio, è passato alla difesa a tre e ha rivitalizzato Nico Gonzalez ripiazzandolo a destra, la sua zona preferita. Anche da Teun Koopmeiners sono arrivati segnali incoraggianti, in particolare la rete realizzata all’Allianz Stadium con il Lecce. 

tudor alla juve: cosa ha portato nel primo mese

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Con lui la Juventus ha cambiato strategia: priorità ai giocatori di proprietà e meno spazio per i prestiti, come dimostrano le frequenti panchine di Francisco Conceiçao e Randal Kolo Muani. Tudor ha già conquistato i tifosi, che non perdono occasione per dimostrargli il loro affetto, e i ragazzi stanno assorbendo rapidamente i suoi metodi: tanta intensità e più giocate in verticale, così la Signora si sta costruendo una nuova identità e ha ritrovato la voglia di lottare. Il famoso Dna Juventus di cui Igor è portatore sano, ma che come ha spiegato lui stesso il giorno della presentazione aiuta ma non basta per vincere le partite. Servono applicazione, organizzazione e dedizione totale per raggiungere l’obiettivo, ovvero la Champions League. Un traguardo che Tudor non vuole assolutamente mancare, anche per allungarsi la vita in bianco e nero.



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