Tudor, niente addio prima del Mondiale, ma la Juve accelera per Conte

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Seric, manager del tecnico: “Igor non metterà fretta alla società sulla decisione futura perché spera di poter ancora essere l’allenatore bianconero nella prossima stagione e ne rispetterà i tempi della scelta”

Sembra una partita a scacchi ma in realtà la Juve è molto sicura delle sue prossime mosse. Quella a sorpresa di ieri sera di Igor Tudor, invece, sul momento può aver spiazzato (“Se un allenatore fa il Mondiale per Club ma poi il prossimo anno non c’è più, non è una cosa bella e non ha senso che lo faccia”) ma una chiacchierata con Giuntoli ha rimesso tutto a posto, fino a ridimensionare quelle dichiarazioni post Venezia-Juve a “sfogo dettato dalla tensione per l’obiettivo raggiunto non senza difficoltà”. La definizione è di Anthony Seric, agente dell’allenatore croato, che all’indomani della conquista della Champions League ha chiarito fatti e slanci del dopo partita del Penzo: “Igor ha un ottimo rapporto con Giuntoli e con tutte le componenti del club – ha subito sottolineato Seric a SkySport -. Dopo le interviste a caldo poi lui e Cristiano si sono parlati e Igor rispetterà l’impegno preso di guidare la Juve al Mondiale per club. E non metterà nessuna fretta alla società sulla scelta futura perché spera chiaramente di poter ancora essere l’allenatore della Juve nella prossima stagione e ne rispetterà i tempi della scelta”.

tudor: champions e mondiale, poi…

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Caso, se così si vuole ancora chiamare, dunque rientrato. Anche se Tudor resta consapevole del fatto che il quarto posto e il rinnovo automatico scattato al raggiungimento della qualificazione in Champions non sia sinonimo di permanenza certa, anzi. Il croato da settimane ha percepito che il suo sia (solo) un incarico a tempo. D’altronde, già negli accordi di marzo, il club si era tenuto una via d’uscita, ovvero la possibilità di risolvere quell’accordo pagando una penale da un milione di euro allo stesso Tudor in caso di addio anche a Champions conquistata. Un indennizzo anche per la juventinità di un allenatore che “non metterà nessuna fretta alla società sulla scelta futura” del nuovo allenatore, come ribadito dal suo agente. Anche perché per Madama sarebbe stato (quasi) impossibile chiudere per un nuovo tecnico nel giro di una ventina di giorni; soprattutto se quell’allenatore dovesse essere Antonio Conte. Il post campionato della Juve, non essendo un segreto la volontà del club di riportare a Torino l’ex capitano, si intreccia ora inevitabilmente con quello del Napoli. Lì, Conte e De Laurentiis si vedranno di nuovo dopo l’udienza dal Papa di martedì, anche se la recente due-giorni ischitana non ha cambiato visioni o scenario. Ma alla fine ciò che conta è dirsi addio senza arrivare a una rottura, lasciando solo i ricordi migliori come titoli di coda. Vale a Napoli, come a Torino.

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