Marcus ha un contratto sino al 2028 ma chiunque potrebbe strapparlo ai nerazzurri pagando quella cifra. Eventualità che Marotta vuole prevenire…
Dopo il colpo volante di Rotterdam, Marcus è atterrato placidamente a Milano, che è casa di oggi e anche di domani. Marcus Thuram ha trovato all’Inter una dimensione felice e duratura: almeno al momento, non sembra sentire il fascino di altre big continentali e lo stesso club nerazzurro vorrebbe stringerlo a sé il più possibile. Un abbraccio sincero, ma costoso. Il francese è protetto da un contratto ancora lungo, 2028, e ben remunerato, 6 milioni netti a stagione, ma occhio a quel foglio allegato che penzola: attaccata alla schiena di Marcus c’è una clausola da 85 milioni, chi li paga se lo porta via senza fiatare. La cifra è comunque alta, in linea con il valore della punta, ma rende il cartellino di Marcus “attaccabile”.
Per questo, l’Inter pensa già adesso a come azzerare qualsiasi rischio d’estate: quella clausola, che non piace poi così tanto ai dirigenti, potrebbe essere eliminata. Ovviamente, in parallelo si aprirebbe una trattativa per un aumento di stipendio, meritato sul campo. Se ne discuterà a tempo debito, ma la volontà di partenza si vede già su entrambi i fronti: in casi come questo, significa che metà del lavoro è fatto.
europa e italia
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L’Inter consente a Thuram di vivere eroiche notti europee, come l’ultima in Olanda, con quel gol acrobatico che ha vagamente ricordato Johan Cruijff, patriarca del calcio dei tulipani. Ma i nerazzurri regalano a Marcus anche più prosaiche giornate italiane, banali solo in apparenza: in un campionato di 38 partite, il bello è che si va sempre su e giù in ascensore, in una settimana si passa dalla vertigine scudetto col Napoli al testa-coda contro il disastrato Monza. La prima della classe, con legittimi sogni di triplete, aspetta chi pare rassegnato alla bocciatura: oggi a San Siro, il francese sarà regolarmente in campo perché ha bisogno di continuità dopo il lampo col Feyenoord e di migliorare la condizione verso Bergamo. Insegue una rete che in A gli sfugge da quasi due mesi: l’ultimo centro a Empoli il 19 gennaio, prima i gol erano stati 12 in 19 giornate. Ritrovare la vecchia corsa da gazzella è la condizione per nutrire le ambizioni interiste.

decreto crescita
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Ancor di più se dovesse trovare spazio in salotto per altri trofei, il figlio di Lilian potrebbe poi sedersi davanti al club con un nuovo status: discutere del contratto che sarà è nei nei programmi. Al momento, Marcus è il quarto più pagato della compagnia dopo il Paperone Lautaro a 9 e la coppia di centrocampo Barella-Calhanoglu a 6,5. Tra l’altro, il principale alleato per un ritocco contrattuale si chiama ancora Decreto Crescita, la legge ormai defunta che, in un caso pregresso come il suo, può essere sfruttata. Del resto, è successo anche per il recente rinnovo di Dumfries. Proprio il Decreto è servito nel 2023 per il ritorno di Marcus nella patria natìa e ora permetterebbe di ammortizzare un prevedibile aumento di stipendio. Un milioncino al netto in più, fino ad arrivare a 7 l’anno, lo metterebbe alle spalle solo del capitano argentino. Al lordo, Thuram costerebbe “solo” 9,1 milioni, molto meno dei contratti di Barella e Calha: quei due sono senza sconto fiscale e pesano ben 12. La nuova Inter su mandato di Oaktree ha l’obbligo di dare un colpo di forbice al costo squadra, ma nel primo anno il fondo proprietario ha accompagnato alcuni big verso nuovi contratti più onerosi: è la dimostrazione che il progetto non prevede una rosa più debole. Non sarà Marcus l’eccezione, soprattutto se si potrà togliere la testa francese da quella ghigliottina chiamata clausola.
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