Pur non citandola direttamente, la bandiera rossonera torna ad attaccare la proprietà che l’ha scaricato un anno fa. Poi ricorda il rispetto di Berlusconi per i suoi dirigenti
Paolo Maldini non perdona: durante l’intervista al podcast AKOS l’ex dirigente è tornato ad attaccare la società di Gerry Cardinale, pur non citando mai esplicitamente il Milan. E anche il ricordo di Berlusconi sembra una frecciata alla proprietà rossonera.
Milan, Maldini torna ad attaccare Cardinale
Senza perdere la sua consueta eleganza, Paolo Maldini ha scoccato un’altra freccia contro Gerry Cardinale e la nuova dirigenza del Milan. Maldini fu scaricato un anno fa dalla proprietà del club rossonero in modalità ritenute anche dai tifosi non rispettose per la storia dell’ex difensore e il suo attaccamento al club. Da allora ha rilasciato poche ma pungenti parole contro Cardinale e i suoi collaboratori: oggi l’ultimo esempio.
Milan, Maldini e la frecciata a Cardinale
Intervsitato dal podcast Akos, Maldini ha parlato delle difficoltà affrontate da ragazzo, quando venne inserito nel gruppo della prima squadra rossonera. Nel parlare di quell’esperienza, Maldini ha sottolineato l’importanza dei dirigenti rossoneri che lo aiutarono ad ambientarsi e lo tutelarono dalla pressione dell’ambiente milanista: un lavoro che egli stesso ha provato ad esercitare prima di essere liquidato dai vertici del Milan di Cardinale. “Da dirigente ho cercato di supportare i ragazzi più giovani che si trovano a dover sopportare una forte pressione – ha dichiarato Maldini -. Purtroppo le tante proprietà straniere che arrivano non conoscono bene l’argomento e non vogliono neanche affrontare quel tipo di problema”.
Milan, Maldini e le competenze di un dirigente
Maldini ha poi continuato il suo ragionamento, scoccando l’attacco più duro. “Sappiamo benissimo qual è l’importanza di un supporto, anche a livello morale ai giocatori, sia prima che dopo le partite che durante gli allenamenti”, ha continuato l’ex capitano, che ha poi affondato il colpo. “Dico sempre che sono cose non tangibili, ma che fanno le fortune dei club – ha detto Maldini – . E le cose non tangibili, difficilmente si possono spiegare in un foglio excel al proprietario, sono fuori dalla portata o dalla possibilità di controllo di un proprietario”. Insomma: chi non ha vissuto lo sport in prima persona, come Cardinale, non può comprendere qual è il vero ruolo di un dirigente.
Milan, Maldini e l’allusione al rispetto portato da Berlusconi
Per completare l’invettiva “indiretta” contro la proprietà del Milan, Maldini cita poi Silvio Berlusconi, il più grande presidente della storia rossonera. “Ha creato una squadra che lottava per le prime 3-4 posizioni con una delle difese più forti di sempre e ha portato un’organizzazione aziendale che ha portato tutto e tutti al massimo livello. Non solamente a livello a calcistico, ma anche per comunicazione, organizzazione e rispetto dei ruoli”. Un rispetto che il Milan di Cardinale, sembra dire Maldini, non ha mostrato nei suoi confronti.
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