
Stravolgimento in panchina con Gregucci, ma il vero colpo potrebbe arrivare in attacco. Super Mario potrebbe essere l’asso nella manica della rosa blucerchiata
La sconfitta dello scorso venerdì sera ha gettato confusione e ombre in casa della Sampdoria. L’esonero di mister Donati ha scoperchiato due vasi di Pandora: da un lato lo sfogo della moglie sui social, dall’altro elucubrazioni e riflessioni tecnico-tattiche sul profilo più adatto cui affidarsi in panchina. Pochi giorni fa è così apparsa sul sito del club una nota ufficiale tramite cui è stato annunciato il nuovo staff: Angelo Gregucci allenatore, Salvatore Foti allenatore in seconda e Nicola Pozzi come collaboratore tecnico. Lunedì poi si è svolto il primo allenamento al “Mugnaini” di Bogliasco in preparazione della sfida casalinga contro il Frosinone. Ma cosa bisogna aspettarci da questa Samp?
Tra modulo e tattica
L’ultima esperienza da allenatore di Gregucci risale alla stagione ’23/24, alla guida proprio dell’U19 frusinate. Da lì, l’esperienza prima in Arabia Saudita come collaboratore tecnico di Roberto Mancini e poi alla stessa Sampdoria a fianco di Alberico Evani. Fedelissimo dell’ct ex campione d’Europa nella notte di Wembley, ha seguito il “Mancio” in tantissime squadre durante la sua carriera. Gregucci è chiamato a risollevare una piazza in deficit cronico dal punto di vista umorale e di risultati. Il primo dubbio che molti hanno riguarda il modulo che sarà impiegato; Donati ha abituato tutti con il suo 3-4-2-1 mentre Angelucci propende più per un 3-5-2. Benché non ci siano state indiscrezioni specifiche è quindi probabile che il tecnico propenderà per una soluzione a due punte con Pafundi e Coda ad agire in qualità di terminali offensivi.
Proporre solo le due punte come idea può essere banale e non risultare chissà quale stravolgimento, ma intanto è un punto di partenza. Nella conferenza di presentazione Gregucci ha parlato di perdita di motivazione da parte della squadra, motivo per cui il primo step sarà quasi certamente quello di restituire e infondere una certa mentalità vincente alla propria squadra.
Per dedicarsi e lavorare sull’aspetto mentale la scelta di Foti sembra essere la più sensata. Foti non è attualmente in possesso della licenza Uefa Pro, ma ha alle spalle una lunga gavetta alla corte di Josè Mourinho – sempre in qualità di vice – durante la parentesi capitolina e turca al Fenerbahce. E se si parla di mental coaching il tecnico lusitano è probabilmente il miglior maestro da cui poter imparare. Ma Foti è stato evangelizzato anche da Marco Giampaolo, che durante gli anni blucerchiati ha fatto divertire tanto i sampdoriani. I due sono stati abbastanza chiari in conferenza: il primo passo da fare è blindare la difesa per poi intervenire sul resto. Una sottintesa idea di coralità su cui il duo punta e vorrà investire parecchio.
Balotelli sull’uscio della porta
Ma le novità in casa Doria non sono certo finite qua. Tornando sul discorso delle due punte come terminale offensivo, Foti ha sottolineato l’importanza di assicurare un ricambio a Massimo Coda. E il profilo messo sotto osservazione potrebbe essere quello di Mario Balotelli, reduce dall’ultima esperienza sottotraccia sempre a Genova, lato rossoblù. Un’esperienza che potrebbe risultare stimolate per l’ormai trentacinquenne Super Mario, che assaporerebbe nuovamente la cadetteria dopo gli anni con il Monza quando fu portato in Brianza da Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Mario conosce l’ambiente ligure e la città, ma per adesso restano soltanto voci di corridoio e potenziali fantasie dei tifosi. Per adesso, l’importante resta fare risultato. La squadra è attualmente diciottesima in classifica, con soli 5 punti nelle prime otto giornate. E con il Frosinone sarà una finale da “coppa del mondo”.

