Subbuteo, il libro che racconta i 10 interminabili secondi di Italia-Belgio, finale (vittoriosa alla «sudden death») degli Europei 2023

Non è che certi emozionanti e brevissimi istanti — un battito di ciglia un po’ più prolungato — riguardino solo il calcio che conoscono tutti e solo partite memorabili, tipo Italia-Germania a Mexico ‘70, con Gianni Rivera che proprio in «zona Cesarini» sigla il 4-3 della leggenda. No: pathos, cardiopalma e batticuore coinvolgono anche un calcio diverso. Solo apparentemente minore ma che come quello vero conta milioni di appassionati in tutto il mondo: ovvero il Subbuteo. 

C’è un libro — anzi un bel libro — di Daniele Caroleo che uno di questi momenti, 1o secondi, non di più, ce lo racconta in modo palpitante, quasi trasformando chi lo legge in un tifoso che sta sugli spalti a guardare una partita. Anzi: «la» partita. Una partita dove siamo lì a gridare «forza Italia», con il cuore a mille all’approssimarsi di quella che viene chiamata la «sudden death», la morte improvvisa, ciò che sino a qualche anno fa nel pallone era il «golden gol», l’istantanea fine del match dopo il gol segnato ai tempi supplementari. 

Premessa: parliamo di Italia – Belgio, finale dei campionati europei di Subbuteo dello scorso anno, a Gibilterra. I nostri sono forti, ma non tra i favoriti. Partita dopo partita però vanno avanti, arrivano a disputarsi il titolo con i «Diavoli rossi». Caroleo — giornalista, pazzo per il calcio e per il Subbuteo, addetto stampa della Federazione Italiana Sportiva Calcio da Tavolo — descrive così, in «10 interminabili secondi» — il titolo del libro edito da Eclettica edizioni — la finale. «Il quartetto schierato ad inizio partita è composto da capitan Saverio Bari, Matteo Ciccarelli, Luca Battista e Filippo Cubeta, l’età media e sotto i 24 anni, molto giovani. Nell’intervallo, l’Italia è sotto per 2 a 0. Il capitano decide quindi di lasciare il posto a Claudio La Torre. Gli azzurri, nella ripresa, ribaltano il risultato e chiudono i tempi regolamentari in perfetta parità, per 1 a 1. Si va quindi al supplementare». 

Il tiro decisivo è di Luca Battista, che nei tempi supplementari  regala la vittoria all’Italia. Il suo gol fa il giro del mondo grazie al video diventato virale sui social. Prima della «schicchera» risolutiva, Luca fa trascorrere 10 secondi (è previsto dal regolamento che, per tirare, possono trascorrere massimo «10 secondi»). «Nel video, quei dieci secondi si dilatano, sembrano non finire mai. Luca è lì, fermo, concentrato, prima di colpire la sua miniatura per il tiro decisivo. E in quei dieci interminabili secondi, tutti i presenti trattengono il fiato».

 Si percepiscono, vive e palpabili, emozioni intense, colme di tensione e speranza, che esplodono in un grido liberatorio all’unisono con l’esultanza della delegazione azzurra. Prima di tutto ciò, c’è però il racconto di una squadra: Battista è un giovane architetto di Napoli, gioca nei Napoli Fighters, una delle due squadre partenopee che attualmente militano nella Serie A di Calcio da Tavolo. Bari milita nella F.lli Bari Reggio Emilia), La Torre e Cubeta giocano con il Barcellona Calcio Tavolo, il primo è siciliano mentre il secondo è di Casale Monferrato), Caviglia è tesserato con la SS Lazio Table Football Club), Matteo Ciccarelli e Luca Battista con i Napoli Fighters). Tutti convocati dal cittì Marco Lamberti. 

Tra sacrifici, passione e lotta per il riconoscimento del calcio da tavolo come vera e propria disciplina sportiva, il libro si snoda nel percorso che ha portato l’Italia al trionfo. Con il patrocinio della Lega Nazionale Dilettanti, «10 interminabili secondi» ha le prefazioni di due icone del mondo dello sport: Italo Cucci, storico direttore del Corriere dello Sport e del Guerin Sportivo, e Giancarlo Abete, presidente della LND. Ma oltre a celebrare lo sport, il libro sostiene una causa importante: i proventi della vendita saranno destinati al progetto benefico «Vinciamo Insieme», promosso dalla LND. Questa iniziativa mira a portare la gioia del calcio virtuale e del calcio da tavolo in contesti come comunità di recupero, case-famiglia e ospedali, abbattendo barriere fisiche e sociali attraverso lo sport. Da leggere.