Il portiere non si dà pace per l’infortunio della stella del Bayern, il suo agente rivela quanto sia ancora scosso e cos’ha fatto nell’intervallo
Non dice se ha rivisto in tv le immagini di quel terribile scontro ma probabilmente non ce n’era bisogno: Gigio Donnarumma ha fissa negli occhi della mente quella scena, quando Musiala si è avventato in area sul pallone, quando lui è uscito per bloccare la sfera e quell’impatto terrificante. Poi Musiala a terra a piangere dal dolore e il portiere del Psg a piangere dalla disperazione. A due giorni dal bruttissimo infortunio alla stella del Bayern il portiere azzurro ancora non si è ripreso dallo choc.
Critiche e assoluzioni
Dell’episodio hanno parlato tutti, chi con toni crudi come Neuer – che ha attaccato duramente Donnarumma – chi cercando di giustificare il portiere come Courtois, il n.1 del Real Madrid suo prossimo avversario nella semifinale del Mondiale per club.
Lo sfogo di Donnarumma
Lo stesso Donnarumma – che sta ancora male per la vicenda – inoltre ha fatto sapere alla Gazzetta la sua versione: “Sono molto scosso da quanto accaduto, non era sicuramente mia intenzione far male a Musiala”. Lo stesso arbitro Taylor non ha ravvisato nulla di irregolare nel suo intervento.
La difesa dell’agente Raiola
Alla Gazzetta parla anche Vincenzo Raiola, cugino del compianto Mino ed attuale procuratore di Donnarumma: “È una questione di decimi di secondo, basta un attimo perché la parata si trasformi in fallo di rigore. Gigio è arrivato per primo sul pallone e non poteva più evitare il contrasto. È ingiusto pensare che volesse far male a Musiala cui auguriamo che si ristabilisca al più presto per tornare più forte di prima”.
“Gigio non ha voluto far finta di niente – aggiunge l’agente del portiere -, Gigio è un ragazzo molto sensibile. Non sarebbe stato in grado di sostenere la scena e ha preferito allontanarsi per lasciare che i medici si occupassero al meglio di Musiala. Una volta negli spogliatoi ha persino acceso il telefono. In tanti anni che lavoriamo insieme non l’ha mai fatto. Di solito lo spegne un’ora prima del fischio d’inizio per concentrarsi sulla partita e lo riaccende dopo la gara. Stavolta mi ha mandato un messaggio per dirmi che era scosso e che non l’aveva fatto apposta”.
Nel secondo tempo i tifosi l’hanno fischiato ma le critiche peggiori sono arrivate via social oltre che da Neuer: “In realtà – continua Raiola alla Gazzetta– capisco Neuer. Come dice Courtois, è normale che difenda il suo compagno di squadra. E ha ragione pure quando dice che ci si può comportare diversamente. E’ vero ma siamo tutti diversi e ognuno si comporta come può. Si è trattato di un episodio di gioco nell’eterno duello tra portieri e attaccanti. A dicembre, Gigio ci ha quasi rimesso un occhio in un contrasto con un giocatore del Monaco. E anche Neuer nel 2014 colpì in uscita con i pugni Higuain, in una partita tra nazionali. Poi si scusò anche se ammise che voleva sventare un pericolo per la sua squadra, sapendo che rischiava di far male all’avversario”.