Il sindaco della Capitale: “Noi in Comune siamo stati rapidissimi. Poteva avvenire tutto con un anno d’anticipo, ma comunque sarà realizzato in tempi rapidi”
“Il nuovo stadio poteva essere costruito un anno prima, ma è la Roma ad aver rallentato”. Roberto Gualtieri si è sbottonato riguardo l’impianto da 60 mila spettatori che i Friedkin vogliono regalare alla città nel quartiere di Pietralata. Il sindaco di Roma per la prima volta ha bacchettato la società giallorossa a quasi un anno di distanza dall’incontro in Campidoglio con i Friedkin in cui era arrivato il via libera per l’inizio dei lavori. “Ritardo nell’inizio dei lavori? È la società (la Roma, ndc) che ha fatto qualche stop and go. Noi in Comune siamo stati rapidissimi. Poteva avvenire tutto con un anno d’anticipo, ma comunque sarà realizzato in tempi rapidi”, ha dichiarato Gualtieri a margine di un incontro promosso da Teha club durante il quale il sindaco è intervenuto sulle sfide e le visioni della nuova stagione della capitale.
TEMPISTICHE
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La presentazione del progetto definitivo prevista per la fine della primavera, infatti, è stata rimandata in autunno quando verranno ultimati gli scavi archeologici e il Comune avrà una risposta dall’agronomo riguardo le indagini sull’area boschiva adiacente l’impianto. In mattinata anche l’assessore all’urbanistica Maurizio Veloccia, intervistato da Roma Sound Radio, era intervenuto sulla questione. “La Roma ha fatto le sue indagini vegetazionali, noi stiamo facendo le nostre indagini con l’agronomo Uniformi. Li noi lavoreremo affinché tutto il verde che si perde con la realizzazione dello stadio possa essere recuperato nelle aree attualmente incolte dello SDO di Pietralata. Se le indagini andranno a buon fine e la Roma consegnerà il progetto come detto in autunno, io penso che ci siano le condizioni affinché la conferenza di servizi possa essere aperta sicuramente entro l’anno. Stadio entro il 2027? Questo va chiesto alla Roma perché le opere, lo stadio, le infrastrutture le realizza la Roma; quindi, il club deve fare un suo cronoprogramma”. Ma l’ipotesi di inaugurarlo entro il centenario, viste queste premesse, sembra un’impresa quasi impossibile.