Spogliatoi spaccati: dalla Lazio dello scudetto all’Inter della ThuLa, tutte le storie

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Non andare d’accordo capita anche a chi vince, ma rende molto più difficile riuscirci. Nel 1975 i biancocelesti si allenavano in due gruppi, Kahn al Bayern non rivolgeva la parola a Schweinsteiger. E quando Burdisso a Roma mise in discussione Totti…

Tutti gli spogliatoi felici (visti da fuori) sono uguali, ogni spogliatoio spaccato è spaccato a modo suo. È il calcio, bellezza. Jorge Valdano, nel suo “Le undici virtù di un leader” spiega che in ogni spogliatoio convivono “furbi, stupidi, gentili, ombrosi, buoni, cattivi, coraggiosi, vigliacchi, vanitosi, umili, leader, gregari. Il cemento che unisce quei tasselli così diversi è la generosità di alcuni”. Poi ogni tanto il cemento cede, affiorano crepe a favore di telecamera. Stavolta siamo in casa Inter, i panni sporchi si lavano in prime-time. Lautaro (e Marotta) vs Calhanoglu, tra accuse e denunce, rotture, fratture e inevitabili schieramenti, like sui social da dentro lo spogliatoio (Thuram) e da fuori (Gaia Lucariello, la moglie di Simone Inzaghi), tentate mediazioni, calumet della pace e riunioni di condominio indette da Chivu per appianare i conflitti.

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