
La Juve ha scelto il suo nuovo allenatore per tentare di uscire dal tunnel: riuscirà Spalletti nel miracolo?
La Juve ha scelto quindi il suo nuovo condottiero. L’ennesimo. Stavolta Madama ha scelto di affidarsi a Luciano Spalletti, mica a uno qualunque. Il tecnico toscano ha vinto solo due anni fa uno scudetto incredibile alla guida del Napoli, poi aveva accettato di prendere il timone della Nazionale. Dalle stelle alle stalle in pochi mesi: con gli Azzurri prima un Europeo horror, poi una batosta in Norvegia che rischia seriamente di pesare come la terza eliminazione consecutiva ai Mondiali. Adesso ha una grandissima voglia di rilanciarsi anche per dimenticare l’incubo azzurro.
Arriva però in una Juve che non è più il club perfetto, vincente, organizzato e serio che abbiamo sempre conosciuto: oggi è più una nobile decaduta, in cui regna confusione e non solo a livello tattico. Dopo due campagne acquisti quasi inspiegabili adesso i giocatori a disposizione sono in larga parte di difficile utilizzo e (cosa molto poco dimostrabile) forse uno spogliatoio non esattamente unito. Tocca all’uomo delle imprese quasi impossibili, il filosofo di Certaldo trovare il modo di far rendere i (presunti) bidoni in rosa, fare di un accozzaglia di giocatori con ingaggi a sei zeri diventare un gruppo, esprime un gioco un po’ migliore di quello visto finora (e non dovrebbe essere molto difficile), riportare la Juve in carreggiata per la lotta scudetto (con la vetta distante “solo” 6 punti) e strappare la qualificazione agli ottavi di Champions. Obiettivi tosti e ora come ora, impossibili: Spalletti è l’uomo giusto per centrarli?

