Il designatore arbitrale, intervenuto a Sky, parla poi anche del rapporto con la Var (“alla fine la decisione finale è di chi è in campo”) e sul tema del tempo effettivo: “Secondo me ora si gioca di più, ma dobbiamo comunque velocizzare il ritmo”
Il derby a un passo. Un derby totalmente alla milanese considerando che Simone Sozza – appartenente alla sezione di Seregno – è nativo proprio di Milano. “È un arbitro in crescita anche a livello internazionale, dà grandi garanzie – racconta il designatore Gianluca Rocchi a Sky -. Il fatto che sia di Milano non ci riguarda, credo che questo tabù sia stato superato: devo dire grazie ai club che non hanno mai discusso sulla sua provenienza, ormai vogliono solo la qualità. C’è un po’ di retropensiero ma credo sia un discorso più folcloristico. Zufferli, che è giovanissimo, ha diretto il derby di Torino e quella partita è stata approcciata in maniera corretta, le squadre hanno giocato a calcio e l’arbitro ha fatto bella figura anche grazie ai calciatori, che gli hanno permesso di dirigere bene senza pressioni”.
var e simulazioni
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Per il designatore solo campo e questioni tecniche. Ciò che succede all’interno dell’associazione è un qualcosa in divenire; quel che capita in campo va anche migliorato. “Chi prende la decisione finale è l’arbitro di campo ma dobbiamo usare il VAR al meglio e abbiamo commesso errori che potevamo tranquillamente evitare – continua Rocchi -. La cosa positiva è che stiamo facendo crescere un gruppo di ragazzi, i giovani stanno facendo grandi partite anche sui campi di Serie A. Sono… preoccupato del dover lavorare su questo aspetto ma dall’altra parte sono motivato perché i ragazzi crescono e rispondono bene alle sollecitazioni. Le simulazioni? Ho sottolineato il fatto di non accentuare situazioni che riguardano colpi eventuali al viso, perché questa rigidità arbitrale nasce per proteggere i calciatori. L’ammonire chi colpisce il volto dell’avversario con un braccio o con il gomito nasce per tutelarli, ma se viene utilizzato per far ammonire un collega, è un boomerang soprattutto per i giocatori, perché stai facendo ammonire un collega per una cosa che non esiste. La simulazione è qualcosa che non viene tollerato da chiunque ami questo sport, contro il sistema, non freghi solo l’arbitro e sei contro il sistema calcio: mi auguro che capiscano la delicatezza dell’argomento e che non ribaltino sempre il problema arbitrale, magari l’arbitro ha sbagliato, ma cerchiamo di essere collaborativi. Preferisco prevenire che curare”.
TEMPO EFFETTIVO
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Infine, l’ipotesi del tempo effettivo che naturalmente riguarda l’Ifab, l’organo che legifera. “Il tempo effettivo non lo dettano gli arbitri, ovviamente negli ultimi anni sono state aggiunte tante cose come VAR e cinque sostituzioni e poi l’annuncio, per cui… Secondo me giochiamo di più, e molto probabilmente l’impegno fisico è superiore. È un trend in calo in questi anni, però è un discorso che dovremmo affrontare con le squadre stesse, anche se noi arbitri potremmo fare qualcosa naturalmente. Sto chiedendo di essere rapidi nelle riprese del gioco, l’arbitro bravo è quello che fa giocare il prima possibile, dobbiamo essere quelli che velocizzano il ritmo. La nostra pigrizia mentale ci ha portato a fare partite con tempi morti un po’ troppo alti”.
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