Il numero uno dell’Inter giocherà la prima finale della grande coppa a 36 anni. Il debutto europeo? In Liechtenstein, con il Vaduz, ai preliminari di Coppa Uefa del 2007. I suoi ex compagni ci hanno raccontato gli esordi del portiere svizzero
Chissà se quel buttafuori di due metri avrà chiesto il sabato libero per la finale. Forse si ricorderà di un ragazzino secco secco con la camicia aperta che alzava la voce di fronte all’ingresso di una discoteca. “Tu non puoi entrare”, gli disse. “E perché?”. “Non sei in lista”. “Ma tu lo sai chi sono io?”. “Non mi interessa, non puoi entrare”. Porte sbarrate. Yann Sommer credeva in sé stesso anche nelle piccole cose. A vent’anni, spalleggiato dai suoi compagni di squadra del Vaduz, litigò con un omone più alto di lui per fare festa. “Lui che tra l’altro non hai bevuto un filo di alcol”. Voci e ricordi dal Liechtenstein, l’oasi di pace dove il portierone svizzero – alla prima finale di Champions della sua carriera – volava da un palo all’altro sotto la guida di Heinz Hermann, allenatore eccentrico che oggi ha aperto un resort a Ibiza insieme a sua moglie. “Mi sono distaccato dal calcio – ci racconta via messaggio -. Di Yann posso dire che già all’epoca era un piccolo fenomeno”.