Serie B, Sassuolo in Serie A

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L’ad Carnevali è stato di parola. I gol di Laurienté, le giocate di Berardi e l’arrivo di Grosso sono stati decisivi per una promozione ottenuta con 5 turni d’anticipo grazie al 2-2 dello Spezia, terzo, a Mantova

Oscar Maresca

Dopo una stagione perfetta, è arrivata la certezza: il Sassuolo è di nuovo in Serie A. I neroverdi hanno conquistato la promozione con cinque giornate d’anticipo. L’ad Giovanni Carnevali lo aveva detto subito dopo la pesante sconfitta contro il Cagliari costata la discesa lo scorso maggio: “Torneremo il prima possibile”. La promessa è stata mantenuta. Merito di una rivoluzione programmata in estate: la scelta di affidare la panchina a un profilo esperto come Fabio Grosso si è rivelata vincente. L’allenatore era già riuscito nell’impresa due anni fa con il Frosinone. Il ruolo di direttore sportivo se l’è preso Francesco Palmieri: dal 2015 responsabile del settore giovanile. Una strategia societaria precisa messa a punto nei minimi dettagli anche sul fronte mercato. Convincere Berardi a giocare in B non era semplice, lui però ha scelto di restare per amore dei colori. È stato fatto uno sforzo importante anche nel rispedire al mittente tutte le offerte arrivate per Laurienté: protagonista assoluto in campionato. L’esterno francese con 15 gol è finora il miglior marcatore della squadra. Nella passata stagione si era fermato ad appena 5 reti. Aveva bisogno di ritrovare fiducia e continuità, mister Grosso ha saputo valorizzare il suo talento. 

attacco da record

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La supremazia del Sassuolo non è mai stata davvero in discussione. I neroverdi hanno comandato la classifica fin da inizio anno creando un solco importante con tutte le inseguitrici. Soltanto il Pisa di Inzaghi ha provato davvero a tenere il passo, poi più nulla. Per la formazione di Grosso sono 75 punti conquistati in 33 partite, addirittura 73 i gol realizzati: in media almeno due per ogni sfida. Un record per la Serie B tornata a 20 squadre nel 2019-20, l’ultimo club a superare la quota (in un campionato a 22) era stato l’Empoli di Vivarini e Andreazzoli nel 2017-18: i toscani arrivarono a 88 reti a fine stagione. Adesso l’obiettivo è raggiungere il primato del Milan di Castagner stagione 1982-83 – quando nella B a 20 – i rossoneri si fermarono a 77 centri. Non solo Laurienté, decisivi sono stati pure i dieci gol messi a segno da Pierini, i nove di Mulattieri e i sette di Thorstvedt (infortunato da febbraio) e Moro. Ai numeri incredibili dell’offensiva neroverde si aggiungono anche i dodici preziosi assist serviti da Berardi: il migliore per passaggi vincenti in questa Serie B. 

fattore berardi

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Il vero punto di svolta nella stagione del Sassuolo è stato il ritorno in campo del suo numero 10. Arrivava da sette mesi di stop per l’infortunio al tendine d’achille, a ottobre ha smaltito i problemi fisici iniziando subito a essere decisivo. Per Berardi un assist alla prima in B contro il Cittadella, due passaggi vincenti nella gara successiva contro il Brescia, poi la rete realizzata contro il Mantova. È diventato insostituibile nell’attacco di Grosso, insieme all’altro fenomeno Laurienté. L’allenatore ha saputo ruotare alla perfezione gli attaccanti a disposizione nel ruolo di centravanti. Mulattieri e Moro si sono alternati alla grande, Pierini è riuscito a imporsi nel dare velocità e imprevedibilità all’attacco. Il Sassuolo non è più una sorpresa. Nel 2017, la squadra guidata da Di Francesco riuscì ad arrivare fino in Europa League stupendo tutti. Il passo falso della scorsa estate ha riportato i tifosi con i piedi per terra. A volte, bisogna toccare il fondo per ripartire. In città è di nuovo festa, i neroverdi sono tornati in Serie A.



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