Il Palermo ha preso Pohjanpalo per provare a risalire in classifica, la Sampdoria si aspettava di più dal suo numero 9
Piazze storiche, grandi colpi e un obiettivo: tornare grandi a suon di gol. Le strategie di alcune delle big di questa Serie B – vedi la Samp o il Palermo, squadre abituate a giocare al gradino superiore della scala – sembravano essere chiare e definite. Prendiamo un grande attaccante, gli costruiamo reparto e squadra intorno e vinceremo. A febbraio, dopo 24 partite, le cose sono andate diversamente. E il mercato di gennaio ne è stato l’ennesima conferma.
Palermo
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Il mercato di gennaio, spesso, viene chiamato di riparazione. Si tende, cioè, a intervenire sul mercato mettendo una pezza a scelte fatte in estate che non stanno convincendo. A volte succede per rimpiazzare gli infortunati, altre volte è semplicemente una questione di rendimento. Prendiamo il caso del Palermo. Perché investire altri 4,5 milioni dopo averne spesi già cinque in estate solo per l’attacco? Il totale dice più di 10 milioni spesi e appena 6 gol all’attivo. Quattro li ha segnati Le Douaron – pagato 4,5 milioni dal Brest ad agosto – e 2 Henry (che invece è arrivato in prestito). Ci si possono mettere anche in 3 di Brunori, ma resta troppo poco. Da qui la necessità di comprare ancora. Chissà che Pohjanpalo – arrivato negli ultimi giorni dal Venezia – non possa essere la chiave per sbloccare il problema del gol e far tornare il Palermo dove merita.
Sampdoria
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Anche in casa Samp c’è un caso studio. E ha un nome e un cognome: Massimo Coda. Un bomber che per la Serie B è una garanzia. Negli ultimi cinque anni, ovunque è andato, ha sempre segnato a raffica. Tanti gol a Benevento (30 in due anni), tantissimi a Lecce, con cui ha vinto per due anni di fila la classifica cannonieri (20 e 22 gol), poi dieci col Genoa (contribuendo alla promozione, come fatto a Lecce l’anno prima) e diciassette con la Cremonese. La Samp quindi è andata sul sicuro. Lo ha strappato al Genoa e se l’è portato a casa. I risultati però dicono appena 6 gol e tante partite sotto la sufficienza. Colpa del sistema di gioco, della squadra che non gioca per lui o dei tre allenatori in 6 mesi? Probabilmente un mix di tutte queste cose insieme. Fatto sta che Coda nella Genova blucerchiata non sta girando come al solito. Lui, come i suoi compagni di reparto. Tutino ha fatto cinque gol e a gennaio è arrivato pure Niang. Vedremo se basteranno a risollevare una squadra che al momento è in piena zona playout. Sicuramente ci vorrà il miglior Coda.
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