Grande reazione dei giallorossi nella ripresa dopo il gol di Da Cunha. La svolta però arriva con l’espulsione di Kempf. Decisivi i gol firmati dai cambi del tecnico della Roma. Palo di Vojvoda nel finale
Ancora un successo, ancora un risultato utile, l’undicesimo consecutivo. Stavolta la Roma la vince in rimonta, superando per 2-1 il Como nella ripresa e vendicando così lo scivolone dell’andata. Decisivi i cambi di Ranieri, con tutti e 5 i giocatori subentrati nella ripresa che hanno lasciato il segno: Saelemaekers e Dovbyk hanno segnato, Rensch confezionato l’assist del 2-1, Cristante avviato l’azione del gol del sorpasso ed El Shaarawy portato Smolcic ad un soffio dal rosso, in avvio di secondo tempo. Il tutto con Dybala che ha fatto ammonire mezzo Como (4 i gialli sulla Joya, compresi i due di Kempf che hanno portato al rosso del tedesco). Per i lariani il gol della speranza era arrivato a fine primo tempo con Da Cunha, poi nella ripresa il ribaltone giallorosso. Anche se il Como proprio nel finale ha sfiorato il colpaccio, con il palo di Vojvoda che ha messo i brividi a tutto l’Olimpico.
Decide Da Cunha
—
Ranieri preferisce Celik a Hummels in difesa e lancia Soulé sull’out destro, Fabregas (squalificato) conferma davanti il tridente Diao-Paz-Strefezza. Anche se poi Strefezza gioca molto basso per arginare le sortite in fascia di Angelino e davanti ci va a finire spesso Caqueret. La partita la gestisce quasi sempre il Como, con un possesso palla prolungato (58% all’intervallo) che però non porta grossi pericoli. Anche perché la Roma gioca molto raccolta, non vuole lasciare spazi in verticale, fattispecie però che impedisce ai giallorossi di essere pericolosi dall’altra parte del campo. Shomurodov non tiene un pallone, Pellegrini ha qualche bella intuizione, Dybala un affondo in area su cui reclama il rigore per fallo di Goldaniga (che interrompe la corsa dell’argentino). Così le emozioni si contano con il contagocce, con un colpo di testa di Kempf alto, un tiro di Smolcic al lato e il primo tiro in porta (per così dire) della Roma che arriva solo al 31’, con un appoggio di destro di Dybala tra le braccia di Butez. Sembra destinata a finire così, almeno per i primi 45 minuti, quando invece il Como nel finale si accende. Così Perrone pesca Da Cunha in verticale, che brucia Mancini in velocità e insacca lo 0-1. Poi è Diao ad avere la palla giusta, ma lo spagnolo prima salta Celik, poi si fa rimontare dal turco. Scampato il pericolo del colpo del k.o., la Roma va negli spogliatoi con mille pensieri e un passivo da digerire.
il ribaltone
—
Le prime mosse di Ranieri sono allora El Shaarawy e Dovbyk (passando al 4-4-2) , a cui faranno seguito poco dopo Cristante e Saelemaekers. Smolcic rischia subito il secondo giallo (e infatti Fabregas si affretta a sostituirlo) su El Shaarawy, Angelino salva su Strefezza, poi Cutrone (entrato da poco per Caqueret) ha la palla buona, ma la spreca. Così arriva il pari giallorosso proprio con Saelemaekers, al suo sesto sigillo stagionale, a cui fa seguito poi l’espulsione di Kempf per l’ennesimo fallo su Dybala (per il tedesco doppio giallo). In superiorità numerica, la Roma ritrova voglia ed energie, anche se a far gol è il Como con Diao, annullato però per un evidente fuorigioco di Cutrone, autore dell’assist. Per andare a caccia del gol vittoria i giallorossi provano ad allargare il gioco, anche perché il Como è bravo nel chiudere tutti gli spazi centrali. E il 2-1 arriva proprio così, alla mezzora, con Cristante che pesca Rensch sull’out destro, palla dentro per Dovbyk che non sbaglia. Quando tutto sembra fatto, però, la Roma cade nel solito errore, concedendo 2-3 ripartenze pericolose. Fino al palo finale di Vojvoda, con conseguente paratona di Svilar su Cutrone a salvare la vittoria giallorossa. Poi l’esultanza romanista, per la rincorsa europea che continua…
© RIPRODUZIONE RISERVATA