Bandiera del Lione, secondo miglior cannoniere di Ligue1, vinse l’Europeo ’84 con Platini superstar: fu lo scopritore di Benzema
Lutto nel mondo del calcio. E’ morto all’età di 72 anni Bernard Lacombe, storico centravanti del Lione e della Francia a cavallo degli Anni 70-80. In 18 anni di carriera, ha segnato 255 gol in Ligue 1, diventando il giocatore più prolifico nella storia del campionato dietro l’argentino Delio Onnis ma la sua popolarità si deve anche al gol lampo che segnò contro l’Italia ai Mondiali del ’78 in Argentina.
Il gol-lampo ai Mondiali
Era il 2 giugno 1978 e i francesi facevano il loro debutto ai Mondiali contro l’Italia. Un avvio da incubo per gli azzurri che dopo 37 secondi erano già sotto: assist di Michel per Didier Six che s’invola sulla sinistra e centra per la testa di Lacombe che batte Zoff. Nando Martellini, telecronista sulla Rai, esclamò sconsolato: “Peggio di così il Mondiale non poteva iniziare per l’Italia”.
Gli azzurri di Bearzot alla fine vinsero in rimonta con i gol di Paolo Rossi e Zaccarelli ma quel gol lampo di Lacombe rimase nella storia. All’epoca Internet non esisteva e gli archivi poco aggiornati diedero a Bernard Lacombe il titolo di marcatore più veloce nella storia della Coppa del Mondo. Al bomber andò anche un orologio d’oro, offerto dagli organizzatori argentini.
Il record di oggi
A sottrarre 4 anni dopo il record a Lacombe fu l’inglese Bryan Robson, che ai Mondiali di Spagna ’82 segnò dopo 27 secondi proprio contro la Francia e sotto gli occhi di Bernard Lacombe, che era in panchina. Successivamente, nel 2000, la FIFA ha stabilito la vera classifica del gol più veloce nella storia della Coppa del Mondo e ha tirato fuori dall’armadio il cecoslovacco Vaclav Masek (1962), che ha segnato dopo 15 secondi contro il Messico. Scopriamo anche il tedesco Ernest Lehner, che segnò in 25 secondi nel 1934 o il francese Emile Veinante nel 1938, che segnò dopo 35 secondi contro il Belgio e anche Arne Nyberg lo svedese durante la stessa Coppa del Mondo. Oggi, Bernard Lacombe è 8°, molto dietro al turco Hakan Sükür, il più veloce con 11 secondi contro la Corea del Sud.
La carriera di Lacombe
Nato a Villefranche-sur-Saône nel 1952, Bernard Lacombe ha iniziato la sua carriera professionistica al Lione, il club del suo cuore e dove ha proseguito la sua carriera di allenatore e direttore sportivo dopo aver appeso gli scarpini al chiodo (38 presenza in Nazionale, ha giocato due mondiali e ha preso parte all’epopea dei Bleus di Platini a Euro 1984). Molto vicino a Jean-Michel Aulas, è diventato un prezioso consigliere, all’origine dell’epoca d’oro del club lionese negli anni 2000.
Tra le medaglie che può appuntarsi in petto l’aver accompagnato l’emergere di molti talenti dell’accademia dell’OL, tra cui Karim Benzema, con il quale è rimasto molto legato. “Bernard Lacombe è la persona più importante della mia carriera calcistica”, ha detto il giocatore nel 2009, poco dopo aver firmato per il Real Madrid. Mi ha preso sotto la sua ala. Oggi sono in debito con lui per tutto il bene che ha saputo farmi: verso di me e verso tutta la mia famiglia. Che le cose andassero bene o meno, ci vedevamo nel suo ufficio. Venivo spesso in campo a Gerland con lui alla vigilia della partita. Stavamo camminando sul campo e lui mi diceva: domani ne segni due, domani ne segni due”.
Dopo una breve esperienza con il Saint-Etienne, è a Bordeaux, tra il 1979 e il 1987, che l’attaccante ottiene i suoi più grandi successi: 3 scudetti francesi e 2 coppe di Francia. La sua scomparsa ha provocato un’ondata di reazioni, a cominciare da quella di Jean-Michel Aulas, senza dubbio la più commovente. “Trentasette anni di amicizia senza maschera. Una lealtà rara. Non parlava mai per non dire nulla. Ma quando ha parlato, era giusto. E spesso decisivi. A Lione abbiamo vissuto tutto insieme: le sconfitte, le riprese, i vertici. Ciò che ha incarnato non morirà. L’umiltà del giocatore. Rispetto per il club. E quella fede tranquilla che ha sopportato i giorni difficili. »