seconda chance per la Viola

Olympiacos-Fiorentina in campo alle 21:00 per la finale di Conference League. Teatro della sfida: lo stadio Agia Sophia, impianto che ospita le partite dell’AEK Atene, squadra rivale della formazione allenata da José Luis Mendilibar.

La Fiorentina, dopo la finale persa lo scorso anno a Praga contro gli inglesi del West Ham, è a caccia del riscatto ma deve fare i conti contro la squadra greca che pur non giocando nel suo stadio giocherà in patria. Per l’Olympiacos è la prima finale europea nella sua storia e, in caso di vittoria, sarebbe il primo trionfo di un club greco nelle competizioni Uefa, mentre per la Viola si tratta della seconda finale consecutiva (e della sesta finale europea) per riportare un titolo europeo a Firenze che manca dal 1961. Il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso sarà allo stadio così come circa diecimila tifosi viola che partiranno alla volta della Grecia, mentre si aspettano migliaia di persone al Viola Park e all’interno dello stadio Franchi, dove la partita sarà trasmessa su dei maxischermi. 

Le formazioni ufficiali

Fiorentina (4-3-3): Terracciano; Dodô, Milenkovic, Martínez Quarta, Biraghi; Bonaventura, Arthur; Mandragora; Nico Gonzalez, Belotti, Kouamé. All. Italiano.

Olympiacos (4-2-3-1): Tzolakis; Rodinei, Carmo, Retsos, Ortega; Iborra, Hezze; Fortounis, Chiquinho, Podence; El Kaabi. All. Mendilibar.

Alla vigilia del match, in conferenza stampa, il commento di Vincenzo Italiano, l’allenatore della Fiorentina: “L’unica cosa differente da un anno fa è che certe cose le abbiamo già vissute. Poi secondo me queste sono partite da 50-50: forti loro e forti noi, dobbiamo giocare una partita come vanno giocate le finali. Un po’ di esperienza la abbiamo, qualcosa dietro ci portiamo e domani dobbiamo farlo vedere. La sto vivendo con grande attesa, per noi è una sorta di rivincita. Abbiamo avuto la capacità di arrivare un’altra volta in una finale europea. Siamo stati bravi a riproporci e tornare in finale. L’anno scorso l’epilogo non è stato bello, quest’anno cercheremo di mettere in campo quell’esperienza in più per farla finire in maniera diversa. Sarà una partita tosta come tutte le finali”.

“Con un nostro successo la nona della Serie A andrebbe in Europa? Abbiamo anche questa responsabilità in più, sarebbe davvero spettacolare. Da quando seguo il calcio penso che nove squadre in Europa l’Italia non le abbia mai avute. Faremo di tutto per vincere anche per i nostri amici del Toro”. 

“C’è tanta voglia di vincere e tanta fame. Abbiamo visto grande motivazione da parte di tutti e ci aspettiamo di vedere questo negli occhi dei calciatori. Sono tutti molto motivati in vista della finale”. Sono le parole del tecnico dell’Olympiacos, José Luis Mendilibar, alla vigilia della finale: “Abbiamo davanti a noi un grande avversario e dobbiamo dare tutto. Ho deciso i titolari e i piani di gioco. Nel percorso abbiamo attraversato tutta l’Europa, giocando contro molte avversarie, a volte da favoriti altre no. Ci sono tanti momenti diversi, è stata una maratona e ora siamo arrivati alla fine. Dobbiamo restare calmi e tranquilli e fare ciò che ci ha portato in finale. Cambiare qualcosa sarebbe un errore. Dobbiamo trattare questa partita come tutte le altre, perché questo è il modo con cui siamo riusciti ad arrivare fino in fondo”. 

L’Olympiacos, da regolamento, arrivando dall’Europa League, ha dovuto superare uno spareggio per guadagnarsi un posto nella fase ad eliminazione diretta della Conference League. Avversario è stato il Ferencvaros che è stato superato con una doppia vittoria. Negli ottavi di finale la prima impresa: battuto per 4-1 in casa dal Maccabi Tel Aviv, i  greci sono riusciti a ribaltare la situazione nel ritorno pareggiando i conti nei 90’ e poi imponendosi per 6-1 al termine dei tempi supplementari. Poi nei quarti, contro ogni pronostico ha poi eliminato il Fenerbahçe ai calci di rigore, prima di compiere un’altra impresa. In semifinale infatti prima si è imposto per 4-2 in casa dell’Aston Villa, poi si è ripetuto tra le mura amiche del Georgios Karaiskakis vincendo 2-0. Un doppio successo che è valsa la finale.

La Fiorentina ha iniziato con l’insidioso play-off di Vienna contro il Rapid, in Austria ad agosto, dove la viola incassa, paradossalmente, la prima e unica sconfitta di tutto il percorso europeo per 1-0, con rete decisiva di Grüll su rigore. Al ritorno il ribaltone al Franchi: 2-0 nella ripresa, con Nico Gonzalez a firmare prima il pareggio al 14′, poi il rigore della qualificazione poco prima dei supplementari. La Viola, alla fine, si posiziona al primo posto nel gruppo F nella fase a gironi con 12 punti, sopra a Ferencvaros, Genk e Cucaricki. Nei quarti la Fiorentina ha sofferto contro i cechi del Viktoria Plzen: 0-0 all’andata fuori casa, 2-0 ai supplementari al Franchi.  Poi, la semifinale contro il Bruges. Belgi piegati 3-2 all’andata, di Beltran, invece, il gol qualificazione nel match di ritorno, dopo che ancora Vanaken aveva portato avanti i belgi nel primo tempo. 

Oltre 6000 agenti mobilitati per la finale

La zona dello stadio, nel quartiere settentrionale di Nea Filadelfia, è fortemente presidiata, alcune strade sono state chiuse. A preoccupare le forze dell’ordine greche non sono i tifosi viola ma i rapporti fra le tifoserie delle squadre ateniesi. In Grecia la questione violenza legata allo sport è piuttosto complicata, vietate le trasferte da una decina d’anni. 

In allerta anche il servizio Antiterrorismo e l’Intelligence greci. I membri dell’Antiterrorismo saranno presenti non solo all’interno dello stadio dove si svolgerà la partita, ma anche in vari luoghi della capitale dove è noto che si muoveranno i tifosi delle due squadre, come Thiseio e Monastiraki, nel pieno centro della città. La tensione è grande soprattutto per quanto riguarda possibili scontri tra ultras e il rischio di infiltrazioni dei tifosi delle squadre rivali ateniesi dell’Aek e del Panathinaikos: per questo la polizia greca ha ricevuto i capi ultras dell’Aek nella questura di Atene per delle “discussioni amichevoli”. Nella capitale si trova da 24 ore anche un gruppo della Digos per aiutare a gestire lo spostamento di 500-600 tifosi della Fiorentina ritenuti a “alto rischio”.