Scommesse illegali, i reati e i rischi: sequestri riciclaggio e le posizioni di Tonali e F

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Sul piano penale solo multe per i calciatori. L’inchiesta di Milano è il seguito di quella di Torino

Arianna Ravelli

A ncora scommesse nel mondo del calcio. L’inchiesta milanese ci racconta di calciatori che non sanno cosa fare del proprio tempo libero (è la motivazione che emerge nei verbali) e, con estrema superficialità, contraggono debiti ingenti scommettendo su piattaforme illegali. Ma al di là di riflessioni morali o sociologiche, per i calciatori la vicenda è destinata con ogni probabilità (se i fatti resteranno quelli emersi) a chiudersi con minime conseguenze sul piano penale e nessuna sul piano sportivo. Vediamo perché. 

1. Come nasce l’inchiesta sulle scommesse? 

L’inchiesta milanese nasce dalla trasmissione di atti dalla procura di Torino. È il 1° agosto 2023 quando la Procura di Torino, indagando su una filiale torinese di una casa di scommesse che teneva una “contabilità” parallela per le giocate sui server illegali, scopre il nome dell’allora centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli. Vengono indagati a Torino Fagioli, Sandro Tonali, Nicolò Zaniolo, Alessandro Florenzi: emerge che giocavano d’azzardo su piattaforme legali e illegali e avevano contratto rilevanti debiti. L’esame dei cellulari e gli interrogatori hanno consentito di capire come funzionava il sistema. 

2. Perché la Procura di Milano ha aperto una nuova indagine sulle scommesse? 

Perché a Milano facevano base gli organizzatori delle scommesse illegali e i titolari della gioielleria utilizzata per nascondere il giro dei soldi. 

3. Per questo c’entrano i Rolex? 

I calciatori per rientrare dei debiti venivano indirizzati alla gioielleria perché in apparenza pagassero con bonifici tracciabili Rolex, altri orologi di lusso e gioielli, che però restavano in negozio, mentre i calciatori uscivano con una fattura. 

2. Che provvedimenti sono stati emessi dalla Procura di Milano?

La Guardia di Finanza di Milano ha eseguito il sequestro di un milione e mezzo di euro sui conti della “Elysium Group srl”, la società titolare della gioielleria (somma pari al profitto illecitamente conseguito). Ha poi indagato e chiesto gli arresti domiciliari per Tommaso De Giacomo e Patrik Frizzera per esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa (legge 401/1989 articolo 4, pena da 3 a 6 anni) e per Antonio Scinocca, Antonio Parise e Andrea Piccini per concorso in riciclaggio (articoli 110 e 648 bis codice penale ). 

5. Chi sono i giocatori indagati? 

Risultano indagati diversi sportivi, tra cui 12 calciatori di A: oltre a Fagioli e Tonali, nell’elenco ci sono (con ruolo più sfumato) Florenzi, Zaniolo, McKennie, Perin, Ricci, Bellanova, Buonaiuto, Paredes, Cancellieri, Di Maria. Le ipotesi di reato penale sono quelle di violazione della legge 401/89 (articolo 4) che vieta la propaganda e il gioco su piattaforme non autorizzate. È previsto l’arresto fino a 3 mesi o 500 euro di ammenda, ma il reato si estingue per oblazione con il versamento di 250 euro. 

6. Qual è il ruolo di Nicolò Fagioli e Sandro Tonali? 

Occorre fare una distinzione delle posizioni di Tonali e Fagioli ai quali, oltre alla partecipazione a scommesse e giochi su siti non autorizzati, è contestata anche la pubblicità presso altri di tale pratica (“facevano da tramite per l’apertura di conti di gioco, effettuavano consegne di denaro”). La distinzione è rilevante, in quanto mentre l’illecito relativo alla partecipazione a scommesse può essere estinto con un’oblazione di poche centinaia di euro, l’aver pubblicizzato tale pratica è punito con la pena congiunta di arresto e ammenda: ciò significa che non potrà essere cancellato con il semplice pagamento di una somma di denaro. In ogni caso, anche per questa contravvenzione, le pene sono contenute e non vi è rischio di condanna a pena detentiva finale. 

7. E invece cosa rischiano sul piano della giustizia sportiva? 

Per la giustizia sportiva costituisce illecito solo scommettere sul calcio (comma 1 dell’art. 24 del codice di giustizia sportiva): al momento agli atti risultano puntate solo su poker, altri giochi e altri sport perciò i calciatori non rischiano nulla. 

8. Tonali e Fagioli possono essere oggetto di un nuovo procedimento sportivo? 

È molto difficile per il principio del ne bis in idem (“non due volte per la stessa cosa”: nessuno può essere processato due volte per lo stesso reato) e Tonali e Fagioli hanno già patteggiato una condanna per le scommesse confessate. Per aprire un nuovo fascicolo, l’attività di «reclutatori» di altri calciatori dovrebbe essere considerata un fatto nuovo e non essere emersa nel procedimento già esaurito (in interrogatorio a Torino Tonali specifica di aver già reso dichiarazioni alla procura Figc): lo valuterà il procuratore Chiné che ha già chiesto gli atti alla procura di Milano.



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