Il presidente del Milan traccia i passaggi che porteranno alla realizzazione del nuovo impianto. Nelle intenzioni dei due club milanesi dovrà essere pronto nel 2030: “Gli eventuali ricorsi? Penso che verranno respinti”
Si parte. Fumata bianca: il primo passo è stato fatto, adesso inizierà la lunga fase che porterà alla realizzazione del nuovo stadio di Milano. Che, nell’idea di Paolo Scaroni, presidente del Milan, dovrà essere pronto “entro la fine del 2030”. “E’ stato un percorso lungo che seguo da tanti anni – ha spiegato il numero uno del club rossonero – e che finalmente è arrivato al successo, grazie all’amministrazione comunale, al sindaco, all’interlocuzione che abbiamo avuto noi con loro per tanti mesi – Inter e Milan insieme -: ora siamo finalmente arrivati in porto, era una cosa che attendevo da molti anni, sono veramente contento”.
ricorsi
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Sull’eventualità che possano arrivare lungo il percorso di rifacimento dell’opera eventuali ricorsi, Scaroni è stato chiaro: “Quelli ci possono sempre essere in Italia, ma credo che ci siano tutti gli elementi perché vengano respinti”. Adesso Milan e Inter attendono la comunicazione formale da parte del Comune di Milano relativa al sì per la vendita e a quel punto “noi dobbiamo aderire a questo contratto che è stato approvato. La giunta dovrà approvare la convenzione quadro urbanistica e lì potremo allora fare il rogito”. Che sarà, di fatto, il primo atto formale verso la realizzazione del nuovo stadio: “Daremo 73 milioni dal notaio, e questo avverrà entro la fine del mese, poi avrà inizio la progettazione, che richiederà fra i sei e gli otto mesi”.

STEP SUCCESSIVI
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Il progetto, dunque realisticamente entro la metà del 2026, verrà presentato “alla conferenza dei servizi, a cui parteciperanno – spiega ancora Scaroni – Comune, Regione, Asl, enti interessati”, compresi quelli deputati a concedere l’autorizzazione ambientale. “Ci aspettiamo che tutto ciò avvenga entro metà 2027. Lì inizierà “la costruzione che noi ci attendiamo termini verso la fine del 2030, largamente in tempo per il 2032 che è una data chiave, perché il nuovo stadio di San Siro deve essere pronto per ospitare gli Europei”.

PROGETTAZIONE
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La progettazione verrà affidata a Foster e Manica: “Foster – dice ancora Scaroni – è un grandissimo architetto in generale, e forse uno dei più grandi al mondo. Si è cimentato anche negli stadi, insieme a Manica che viceversa è specializzato in questo tipo di impianti. Credo che abbiamo scelto il meglio che c’è per dare a Milano lo stadio più bello d’Europa, e forse del mondo. Per la progettazione architettonica ci vorrà qualche tempo prima di renderla pubblica, ma io sono fiducioso perché meglio di Foster e Manica è difficile immaginare qualcuno al mondo”.
capienza
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Il nuovo stadio milanese avrà una capienza di 72 mila spettatori, “quindi più o meno quella attuale di San Siro. Sarà uno stadio per tutti, a cui tutti potranno accedere facilmente, quindi rappresenterà qualcosa di positivo in quell’area di Milano che sarà modernizzata a vantaggio di tutto il quartiere”. Fra l’altro, va considerato che l’approvazione da parte del Consiglio Comunale della vendita di San Siro e dell’area circostante è una grande soddisfazione anche per RedBird, che dopo aver registrato un record di ricavi sotto la sua gestione, può ora aggiungere un nuovo importante passo alle sue esperienze in tema di nuovi stadi.
La Gazzetta dello Sport
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