Scafatese, squadra che vince si cambia: via l’allenatore da record e Di Natale. Web in tilt: “Come la Longobarda”

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La capolista del girone G di Serie D guadagna la ribalta nazionale per la singolare decisione del patron di silurare il tecnico nonostante i risultati. I tifosi si spaccano

Capita di rado che una squadra di Serie D offuschi le big della massima serie. Ci è riuscita la Scafatese, per merito o per colpa – dipende dai punti di vista – della società, che ha esonerato l’allenatore che ha portato in vetta la squadra, tra l’altro da imbattuta. Ad aumentare il carico, anche l’addio del mito Totò Di Natale, che ricopriva il ruolo di club manager.

Terremoto Scafatese: silurato l’allenatore del primo posto

Ha avuto rilevanza nazionale la notizia dell’esonero di Gianluca Esposito (e del vice Cosimo Baldassarre), l’allenatore che ha consentito alla Scafatese di dominare le statistiche che riguardano il Girone G di Serie D. Dopo 14 giornate, infatti, i gialloblù sono primi con 32 punti, frutto di nove vittorie, cinque pareggi e zero sconfitte, a +4 sul Trastevere.

Non è finita qui, perché i canarini vantano anche il miglior attacco del torneo (29 gol fatti) e la difesa meno battuta (10 reti incassate). Ma non è bastato. Il presidente Felice Romano ha optato per il cambio in panchina dopo gli ultimi due pareggi di fila nello scontro diretto col Trastevere e contro l’Olbia.

Via anche la leggenda Totò Di Natale

La rivoluzione è stata totale. Già, dopo il ribaltone in panchina, anche Antonio Di Natale ha detto addio. Come si apprende dalla nota diffusa dalla Scafatese, “l’interruzione del legame di lavoro con il Club Manager è di natura consensuale. A Totò vanno i ringraziamenti per il lavoro svolto in questi mesi e per la professionalità dimostrata. La società intende augurare anche le migliori fortune per il futuro lavorativo e personale”.

La capolista del Girone G perde l’esperienza di uno dei più forti attaccanti italiani degli ultimi anni. Già, la bandiera dell’Udinese ha realizzato la bellezza di 209 gol in Serie A, 11 con la casacca della Nazionale e 302 in carriera distribuiti dalla C alla Champions League. Insomma, una vera leggenda.

Web in tilt: “Sembra la Longobarda”

La tifoseria scafatese si divide sui social. C’è chi punta il dito contro la società, perché un repulisti del genere – con una squadra in testa alla classifica – risulta piuttosto singolare. E, dunque, la mossa del club spiazza, lascia perplessi. “Scusate, ma la squadra è prima o sbaglio? Mi ricorda un po’ la Longobarda, dove Oronzo Canà (L’allenatore nel pallone) viene licenziato dopo la conquistata salvezza. Diciamo che per Scafati forse un Di Natale era troppo?” scrive Ludovico su Facebook.

“Ma questa Scafatese vuole fare come la Longobarda?” aggiunge Giovanni. E, ancora, un altro tifoso: “Spero solo che non si sia rotto il giocattolo”. Di contro, c’è anche chi difende la decisione del presidente, perché deluso dalle prestazioni di una squadra costruita per vincere il campionato.

Scelto il nuovo allenatore: la reazione della piazza

Il testa a testa tra Giovanni Ferraro e Massimo Rastelli è stato vinto dal primo. Già ex calciatore della Scafatese, con 62 presenze e un gol dal 1989 al 1991, Ferraro sa come si vincono i campioni di Serie D, avendo già raggiunto l’obiettivo con Vico Equense, Giugliano e Catania.

La scelta finale sembra aver rasserenato l’ambiente, soprattutto in merito alle ambizioni del patron Romano. “Finalmente un tecnico capace e preparato” commenta Rosario. “Ora dove stanno tutti quelli che dicevano il fatto del giocattolo rotto? Salite sulla giostra” punge Manuel. “Mister, porta la Scafatese nel campionato che gli compete: la serie C” chiosa Giuseppe.

Scafatese, squadra che vince si cambia: via l'allenatore da record e Di Natale. Web in tilt: “Come la Longobarda” Ansa

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