Sarri in difesa: “Lazio niente alibi”. Lotito attacca la Covisoc

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Il tecnico: “Manca qualcosa per fare il salto di qualità”. Il presidente furioso per il blocco al mercato: “Siamo l’unico club ad aver pagato la rata del Fisco con sei mesi di anticipo” 

Elmar Bergonzini

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Unità di intenti. La Lazio, nella sua estate priva di mercato (è stata bloccata dalla Covisoc), riparte così. Il presidente Claudio Lotito e il tecnico Maurizio Sarri si sono mostrati sereni e rilassati durante la presentazione del nuovo allenatore biancoceleste. “Mi ha fregato non dicendomi che il mercato fosse bloccato – ha ironizzato il Comandante -. La decisione di tornare ormai era presa, lasciare per la difficoltà mi sembrava brutto nei confronti della società, della squadra e dei tifosi. Mi sono arrabbiato per un’ora, poi ho pensato al futuro”. 

la squadra

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“Questa rosa avrebbe bisogno di qualcosa per fare un salto di qualità – ha ammesso Sarri -. Ora però l’obiettivo è fare crescere chi c’è qua. Le parole d’ordine sono umiltà perché si arriva da due settimi posti, ma anche convinzione. Stiamo vivendo una difficoltà, possiamo sfruttarla in modo negativo costruendo alibi, oppure in modo positivo creando un gruppo”. Per Sarri è però molto importante che la società sia consapevole del percorso che si dovrà intraprendere: “Questa è una squadra che si impegna. Prima c’erano giocatori come Immobile, Milinkovic e Luis Alberto, era una situazione diversa. Molto probabilmente questa squadra ha qualcosa in meno dal punto di vista tecnico, ma possiamo lavorare sulla parte atletica. Prendiamo le qualità che ci sono provando a esaltarle. Chi è andato via rispetto alla mia prima esperienza è stato un emblema di questa società, trovare giocatori così è difficile”. Infine sui singoli: “Dele-Bashiru è un ragazzo da costruire. Nuno Tavares non è tatticamente come pensavo, l’esperienza al Benfica gli ha lasciato cose importanti. Ha grande forza, se impara qualche movimento può darci un contributo significativo. Lavoreremo anche su moduli alternativi al 4-3-3”. 

lotito

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Il presidente Lotito è stato molto duro invece con la Federazione: “Non pensavamo di avere il mercato bloccato – ha spiegato -. L’indice di liquidità fotografa la situazione del club al 31 marzo, ma, col mercato aperto, tutto può cambiare. Questo è un indice di stupidità, non di liquidità. La Lazio è l’unico contribuente in Italia che ha pagato la rata del Fisco con sei mesi di anticipo e lo fa da 21 anni. Abbiamo sempre adempiuto a tutto. La Lazio parte con la rata del Fisco pregressa, con 6 milioni di euro da pagare, con i 15 milioni che paga l’anno per il Covid e con la Lazio femminile per cui si spendono 6 milioni l’anno. La Lazio parte con -27, ma nonostante ciò abbiamo continuato a pagare gli stipendi puntualmente. Ci sono parecchie squadre che hanno milioni di debiti e hanno l’indice di liquidità a posto, perché hanno spostato l’indebitamento a medio e lungo termine. Mi è stato riferito che alcune sanzioni nominate dalla Fifa sono state annullate perché ritenute troppo restrittive. Pensate se faccio ricorso che succede. La Lazio ha 300 milioni di patrimonio e 300 di parco giocatori, non abbiamo mai avuto problemi. Questa cosa non fa onore al calcio italiano, ora ci sarà una nuova Covisoc”. 

i tifosi

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Il presidente, nonostante il blocco del mercato, non ritiene di dover chiedere scusa ai tifosi: “Non devo chiedere scusa a nessuno. Non ho fatto nulla per depotenziare la società. Sono anni che sto rinforzando la squadra. Perfino in banca hanno riso tutti alla notizia del mercato bloccato, l’indice di stupidità non conta niente. Il mercato bloccato è stato un danno a una società quotata in Borsa. Che ha fatto la Federazione per tutelare la regolarità del campionato?”. Poi sul futuro: “Non è vero che mi sono arrivate offerte per vendere il club. Sono notizie totalmente false e destituite di fondamento. Solo fantasie di qualche soggetto che ha interesse a strumentalizzare e a creare problemi alla società, soprattutto al sottoscritto. Il Flaminio? Se dipendesse dalla mia volontà, ci sarebbe il 100%. Abbiamo messo in campo tutto quello che dovevamo, stiamo lavorando in silenzio, come sono abituato”.



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