Luis Alberto e il rapporto con Inzaghi
Luis Alberto elogia Simone Inzaghi, il tecnico con il quale si è imposto alla Lazio: “Per noi non era soltanto un allenatore, era come un padre calcistico. Con lui anche chi non giocava era contento. Fa la differenza sotto l’aspetto umano. Vi racconto questa. Inzaghi era alla Lazio da 21 anni. Quando non vincevamo una partita, la mattina successiva era distrutto. Lo vedevi, il calciatore ne rimaneva colpito. Dentro di te, dicevi: «La prossima partita dobbiamo vincere per lui». Ti dava tutto e con lui, facevamo ciò che volevamo: «Mister, per favore, possiamo cambiare orario di allenamento che domani abbiamo una cena?», oppure «Mister, domani devo portare mio figlio in un posto, posso arrivare leggermente dopo?». Lui è stato giocatore e ha figli, ti rispondeva: «Nessun problema, vai. Il calcio è una cosa, la vita un’altra». E alla fine quello ti rimane dentro. Perdeva sempre la voce dopo la partita! La mattina dopo, in allenamento, praticamente non lo sentivi. Cataldi era il più bravo a imitarlo, veramente identico, lo fa perfetto”.
Luis Alberto e lo scudetto perso per il Covid
Lo spagnolo chiude con un rimpianto: “Chissà se nel 2020 avremmo potuto vincere lo Scudetto. Eravamo lì. Poi è arrivato il Covid, è arrivato il lockdown. Senza, ce la saremmo giocata fino all’ultima giornata. Eravamo lì per vincere, sicuramente. Perché non so cosa sia successo. Appena il campionato è ripreso, abbiamo perso Leiva e Cataldi per infortunio, ma anche Marusic e Patric. Siamo rimasti in pochi, dopo due mesi fermi, e il nostro ritmo non era più lo stesso. Fino a febbraio, le partite in casa le vincevamo al 20’. Eravamo in testa con la Juventus, con 17 vittorie su 22 partite, e avevamo alzato la Supercoppa Italiana. Era normale che ne parlassimo in spogliatoio. Siamo arrivati ad affrontare il Milan senza Ciro e Caicedo. Nella prima partita dopo il lockdown, vincevamo 0-2 contro l’Atalanta. Abbiamo fallito lo 0-3 e alla fine abbiamo perso 3-2. Ne abbiamo parlato tante volte nello spogliatoio. E anche dopo, di come sarebbe potuta andare. Alla fine siamo arrivati in Champions League, che era importante per i tifosi e la società.
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