“Sapevamo che non ci avresti traditi”: così i tifosi della Roma hanno riabbracciato Ranier

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La piazza giallorossa era preoccupata del doppio ruolo che l’ex allenatore era in procinto di accettare: giubilo alla notizia del gran rifiuto

Francesco Balzani

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Claudio Ranieri ha detto no alla Nazionale, ma non è stato un rifiuto di getto. Anzi. Perché Sir Claudio aveva aperto con forza la porta a Gravina con tanto di trattativa avanzata per la composizione dello staff e l’organizzazione del doppio incarico come senior advisor della Roma. Anche i Friedkin, seppur titubanti, avevano dato il via libera al tecnico dei miracoli dell’ultima stagione giallorossa. Al fischio finale di Italia-Moldova, però, qualcosa è cambiato. E non c’entra la prestazione opaca degli azzurri quanto ciò che stava accadendo nella capitale. Perchè ieri è stato forse il giorno più duro da romanista per Ranieri. 

LA PREOCCUPAZIONE E LE CRITICHE

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La tifoseria, praticamente in blocco, ha iniziato a criticare la scelta di accettare la panchina azzurra dopo aver giurato fedeltà al nuovo progetto con Gasperini come allenatore. In molti temevano che “il garante” Ranieri potesse limitare il suo lavoro per la Roma e di conseguenza non assicurare la giusta protezione a Gasp e al nuovo progetto dei Friedkin. Altri mettevano in dubbio la libertà di movimento di Claudio in Federazione visto che era comunque legato a un club che poteva fornire giocatori alla Nazionale. Insomma per la prima volta Ranieri è stato visto come un traditore, almeno leggendo i commenti sui social e per le radio capitoline. Considerazioni che avevano acceso dispute e spaccature tra chi invitava a portare “rispetto per un romanista vero” e chi invece reclamava il diritto al motto “La Roma viene prima di tutto”. Anche questo, oltre alla scarsa convinzione dello stesso Gasperini sulla questione, ha fatto leva sull’onore dell’ex tecnico di San Saba che un paio di mesi fa aveva rifiutato il prolungamento di contratto con la Roma come allenatore proprio perché aveva intenzione di iniziare la carriera da dirigente. 

LA GIOIA PER IL GRAN RIFIUTO

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Nella notte Ranieri ha preso il telefono e inviato un messaggio a Gravina. Stamattina il no ufficiale ha ribaltato l’umore della piazza romana. “Sapevamo che non ci avresti traditi”, il messaggio più inflazionato. “Grazie Claudio, sei solo nostro. Ora ti meriti una statua al Campidoglio”, il tenore degli altri. “E adesso diamogli più poteri a Trigoria! Dopo questa scelta di cuore non si può che elogiare la persona ma soprattutto il professionista”, il commento di un altro tifoso. Ranieri è tornato il Salvatore di Roma, per la felicità di Gasperini e degli stessi Friedkin. Meno per il popolo azzurro che già pregustava l’ennesimo miracolo dell’eroe di Leicester. C’è anche chi è dispiaciuto però per l’occasione persa. “Ranieri meritava di coronare un sogno che non ripasserà più”, scrive qualcuno. Ma parliamo di una stretta minoranza.



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