La Sampdoria esce pesantemente sconfitta all’Arena Garibaldi contro la capolista Pisa, dando probabilmente un precoce e definitivo addio alle speranze di riagganciare il treno per la promozione diretta.
Davanti al 3-4-2-1 di Pippo Inzaghi, che preferisce nuovamente il danese Lind a Bonfanti, Sottil recupera Vulikic in difesa, schiera De Paoli a destra a inserisce Giordano sulla fascia opposta, stante l’indisponibilità di Ioannou, riportando Coda nell’undici titolare.
Davanti ad uno stadio ribollente e con circa cinquecento tifosi doriani accorsi nonostante i consueti (e desueti) limiti imposti dagli osservatori, i primi dieci minuti sono di niente assoluto. Si capisce che il Pisa è squadra che fa del controllo la propria forza, attendendo che l’avversario, anche più tecnico (perché la Sampdoria, ad onta di tutto, lo è), commetta un passo falso.
Accade ad esempio al 12’, quando un’imperfetta salita della difesa lascia Lind in gioco sul settore di sinistra a pochi passi da Vismara, che respinge di piede.
La Sampdoria manovra la palla con lentezza e tessendo una fitta trama di passaggi, al centro dei quali c’è sempre Meulensteen, che non ha paura a giocare anche con l’avversario addosso. Ne risentono però la precisione e la pericolosità: nessuna palla giocabile per le due punte, e rischio di transizioni a velocità elevate dell’avversario. Segnatamente Tourè va via al 16’ a Vulikic, legnoso e statico, ma conclude malamente.
De Paoli lotta sul suo settore con Angori, e sbaglia spesso la misura: né cross, né corsa, mentre a sinistra Giordano appare troppo timido e a disagio quando deve usare l’altro piede. L’unico blucerchiato davvero convincente è Akinsanmiro, che cerca spesso la giocata in profondità.
È il 24’: Coda rincorre una respinta della difesa ed è costretto a fermarsi, toccandosi la gamba. Probabile guaio muscolare per lui, che comunque già da qualche giornata appariva stanco. Dentro Borini, e biancocerchiati che sembrano passare a tre davanti, con Tutino centrale, il nuovo entrato a sinistra e Akinsanmiro a destra più avanzato rispetto ai centrocampisti.
La gara sonnecchia: il Pisa non prende iniziative, la Sampdoria non trova varchi. Al 32’ Tourè, tra i migliori nel primo tempo, si va nuovamente vedere in profondità, ma sul suo cross rasoterra Piccinini arriva in ritardo e Romagnoli può liberare in angolo.
Si fa vedere la squadra di Sottil: al 35’ Giordano viene innescato a dovere sulla sinistra e mette al centro un traversone interessante, sul quale libera con un certo affanno la difesa di casa.
Ma al 38’ arriva l’episodio che, di fatto, incanala la partita. Su azione da calcio piazzato la palla arriva verso Lind, Meulensteen non riesce a liberare, ci prova Kasami che uncina con il sinistro ma colpisce al volto lo stesso Lind, che del tutto involontariamente manda la palla in rete.
Gol assolutamente fortuito, ma difesa svagata: perché due centrocampisti, pur prestanti, in marcatura sul centravanti danese? Perché Kasami, invece di sparare via, cerca un improbabile rilancio?
Purtroppo, negli ultimi due anni, reti al passivo bizzarre se ne sono viste fin troppe: rilanci sbagliati, errori del portiere, uscite dal basso al limite del suicidio… Reti sciocche e regalate, che – a differenza di quelle maturate con giocate degne – creano apprensione e minano certezze. Tanto per dire, da quel momento Meulensteen scompare dalla partita, ed era stato sicuramente uno dei migliori.
Di questa distrazione, per fortuna, non approfitta Moreo, che due minuti dopo il gol va via da solo dopo un liscio di Vulikic, la cui rimonta, però, lo costringe a battere a rete scoordinato: palla sull’esterno della rete.
Un po’ di reazione c’è: Akinsanmiro, il migliore per distacco, stoppa elegantemente una palla al limite e lascia partire un gran destro che termina di poco a lato, con Semper che sembrava battuto.
Al riposo, quindi, Pisa avanti senza particolare merito, in una gara nel complesso equilibrata, ma con la Sampdoria troppo assente nei sedici metri avversari. Ma chi si attende l’ingresso subitaneo di Pedrola vedrà smentite le proprie previsioni.
La Sampdoria comunque parte decisamente meglio nella ripresa: dopo due giri di lancette Tutino riceve da Kasami dentro l’area, controlla e tira con precisione ma non con altrettanta efficacia: Semper blocca.
L’inizio veemente dei biancocerchiati, però, si arena al 52’: Lind fa viaggiare Tramoni in transizione, il corso – fino a quel momento tra i peggiori, insieme a Moreo – colpisce sul primo palo e fa secco un non irreprensibile Vismara. 2-0 largo per i padroni di casa, ma si vince anche così.
La Sampdoria non ci sta: una reazione di pancia più che di testa, tanto è vero che la migliore palla gol passa dai piedi di Romagnoli, che prima recupera, poi imposta e quindi va a concludere sottomisura, una girata di sinistro che si impenna sopra la traversa.
Entrano Pedrola e Sekulov, per Kasami e De Paoli: la Sampdoria si sbilancia ma, va dato atto, crea. Al 61’ Tutino riceve in area da Pedrola, potrebbe tirare più e più volte dopo essersi liberato, ma al momento di farlo cicca clamorosamente la palla, attestando un momento personale tutt’altro che felice.
Inzaghi toglie gli autori delle due reti, Lind e Tramoni, inserendo Bonfanti e Hojholt. Il Pisa soffre ma tiene. Al 70’ Borini calcia al volo da posizione decentrata, Semper blocca, e due minuti più tardi Pedrola sprigiona un lampo della sua classe accentrandosi da sinistra e lasciando partire un destro spettacolare, che termina non di molto a lato della porta difesa dal portiere croato.
Inzaghi cambia ancora, levando Piccinini e Moreo per Abilgaard e Mlakar. Chiederebbe il cambio anche capitan Caracciolo, ma Inzaghi non ci sente. Akinsanmiro, ancora lui, va sul fondo all’80’ dopo uno slalom perfetto. Il suo traversone supera anche Semper, ma Tutino, a porta vuota, non ha la cattiveria necessaria a spingere in rete una palla comodissima.
Sottil tenta il tutto per tutto: fuori Vulikic e Giordano, dentro Benedetti e La Gumina, per un attacco a cinque punte. Una mossa che la dice lunga sulla conduzione della squadra: uno spontaneismo spicciolo – tutti gli attaccanti a disposizione in campo, contemporaneamente – che fa capire come ci si faccia guidare dall’estemporaneità, senza progetto tecnico. Ad esempio, perché Meulensteen in campo tutta la partita, quando era evidente che dopo il pasticcio del gol regalato ai padroni di casa aveva del tutto perso lucidità, e per giunta veniva regolarmente schermato dagli avversari?
Nell’unica sortita dell’ultima mezz’ora, il Pisa passa ancora, rendendo più pesante il passivo (forse oltre misura), ma chiarendo in maniera perentoria che la strada imboccata dalla Sampdoria non conosce approdo. Una lunga azione di alleggerimento vede i biancocerchiati mal disposti sul campo, e non senza motivo, visti gli stravolgimenti tattici: Tourè appoggia per Angori appostato al limite, il quale prende la mira e piazza il sinistro alla destra di Vismara.
La partita, inclinatasi da tempo verso i toscani, non ha davvero più niente da dire, e solo per il taccuino annotiamo una bella girata di La Gumina neutralizzata da Semper e un tentativo dell’ottimo Tourè, sventato in angolo da Vismara, nonché un battibecco tra Bereszynski e Marin che costa il giallo ad entrambi.
Sconfitta orribile, perché giunta al termine di una vera e propria controprestazione. Per assurdo, in un secondo tempo nel quale la Sampdoria è andata quattro o cinque volte vicina al gol che avrebbe riaperto la sfida, è proprio lì che si è visto il poco che oggi questa squadra è in grado di dare e di fare: attacchi convulsi e compulsivi, assenza di veri e propri schemi, esecuzioni maldestre (assist, cross e conclusioni rete soprattutto).
Si ha la sensazione di una squadra in cui la qualità dei singoli sia molto superiore a quanto si vede in campo, e qui le responsabilità del tecnico appaiono enormi. Anche alla luce delle dichiarazioni, talvolta bizzarre, del pre e post gara.
Sia detto chiaramente, il Pisa non ha poi così impressionato: ha letteralmente trovato il vantaggio, un raddoppio a inizio ripresa quando appariva in difficoltà, e poco altro. Ma ha dato l’idea di squadra, di collettivo, di insieme. Il contrario di una Sampdoria probabilmente più forte, ma incredibilmente capace di sembrare molto peggio.
Pisa-Sampdoria 3-0 Serie B 2024-25
Pisa (3-4-2-1): Semper 6,5; Rus 6, Caracciolo 6,5, Canestrelli 6 (87’ Calabresi n.g.); Tourè 7, Marin 7, Piccinini 6 (73’ Abilgaard n.g.), Angori 7; Moreo 5,5 (73’ Mlakar n.g.), Tramoni 6 (65’ Hojholt 6); Lind 7 (65’ N. Bonfanti 6). All. F. Inzaghi 7,5.
Sampdoria (3-5-2): Vismara 5,5; Bereszynski 6, Romagnoli 5,5, Vulikic 5 (82’ Benedetti n.g.); De Paoli 5 (60’ Sekulov 5,5), Akinsanmiro 6, Meulensteen 5, Kasami 5 (65’ Pedrola 6), Giordano 5,5 (82’ La Gumina n.g.); Coda n.g. (24’ Borini 5), Tutino 4,5. All. Sottil 4.
Arbitro: Pairetto (Del Giovane/Pagliardini – Sfira – Maresca/Pezzuto) 6.
Reti: 38’ Lind, 52’ Tramoni, 85’ Angori.
Calci d’angolo 2-5
Ammoniti: Canestrelli, Borini, Bereszynski, Marin.
Recupero: 2’ e 3’
Source link
RELATED POSTS
View all