Salvezza Sampdoria, adesso parte la rivoluzione tra mercato, rinnovi e… donne

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Dopo la trasferta di Salerno i festeggiamenti blucerchiati per aver evitato il baratro della C, ma Manfredi e soci progettano già il futuro

Filippo Grimaldi

Giornalista

E adesso? La festa è durata lo spazio di una notte, perché da oggi è già futuro. Prima scadenza: i riscatti, entro domani bisogna decidere il futuro di Abiuso (diritto di riscatto fissato a 1,5 milioni), Curto (stessa situazione con il Como: per riscattarlo servono 500 mila euro) e Sibilli, dei tre decisamente il più vicino al futuro nella Samp, considerando con il Bari il diritto di riscatto è fissato a 500 mila euro. Lo stesso attaccante, nella notte dell’Arechi, ha raccontato ieri come una volta toccato il fondo a Castellammare di Stabia, il 13 maggio scorso quando l’ultima giornata di campionato aveva decretato la caduta dei blucerchiati in C (per la prima volta in 79 anni di storia), tutto quello che è venuto dopo è stato vissuto con maggiore serenità. “Non avevamo più paura, eravamo liberi”. Uno stato d’animo che si poteva quasi percepire anche all’esterno del gruppo squadra, perché per paradosso l’andata del playout al Ferraris (con 32 mila spettatori sugli spalti) ha regalato la migliore prestazione stagionale della Samp, confermata dalla prestazione di ieri in Campania. Una squadra che ha saputo scrollarsi di dosso i cattivi pensieri, e aiutata da una eccellente condizione atletica ha retto senza affanni questo mese supplementare di lavoro.

si riparte

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Certo, ora il gruppo dovrà essere in buona parte rifondato, considerando che sono molti gli elementi in scadenza, o il cui prestito secco li riporterà dal 1° luglio presso i rispettivi club di appartenenza: da Yepes a Bereszynski, da Borini allo sfortunato Cragno, da Niang (addio sicuro) a Beruatto (pure con lui la separazione è stata al veleno), da Oudin a Veroli e Akinsanmiro, di proprietà dell’Inter. E poi c’è il discorso-allenatore: il lavoro compiuto da Evani e Lombardo (ma anche da Gregucci, Invernizzi e Andrea Mancini, ritornato nel suo vecchio ruolo di direttore sportivo) è stato fondamentale anche sul piano mentale. “Grandi gestori del gruppo, hanno giocato ad altissimi livelli e sono stati in grado di trasmetterci serenità”, l’ammissione di un felicissimo Sibilli. Ecco perché ora, al di là della spinta della piazza, che li rivorrebbe tutti confermati anche nella prossima stagione, il presidente Manfredi sta valutando la situazione per arrivare in tempi rapidi a una decisione. Ma è indubbio che la candidatura di Evani sia forte (“chi non vorrebbe allenare la Samp…”, ha ammesso lui dopo il ritorno del playout). C’ una squadra da ricostruire, un ritiro da trovare in tempi stretti, un mercato per la B da programmare con grande ritardo e la campagna acquisti da mettere a punto velocemente. Tempi strettissimi su tutti i fronti, ma il messaggio che arriva dalla Samp è che questo viaggio all’inferno e ritorno in appena quaranta giorni abbia completamente depurato l’ambiente e la società dagli errori del passato, conferendole un’autostima mai avuta prima.

rivoluzione

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Difficile ad oggi capire se e cosa cambierà nei ruoli apicali del club. Il presidente Manfredi ha ammesso che avere delegato buona parte delle mansioni dirigenziali a terzi non ha prodotto effetti positivi. Al contrario, la retrocessione della Primavera e la caduta contemporanea delle Women ha fatto capire che quasi tutto è stato sbagliato. E se Accardi ha le sue responsabilità relativamente alle scelte legate alla prima squadra, per gli altri errori le responsabilità sono da ricercarsi altrove. Ma non tutti i mali… con quel che ne consegue. La Samp, c’è da scommetterci, farà tesoro degli errori di una stagione sciagurata per presentarsi alla partenza per il terzo anno di fila della nuova Serie B con le ambizioni perdute. Il finanziatore asiatico del club ha garantito di continuare a immettere liquidità nella società, anche perché il suo investimento – oltre cento milioni sino ad oggi – sinora non ha dato frutti. Ci sono, insomma, le condizioni per fare bene nella prossima stagione che è già quasi dietro l’angolo. Con un aspetto positivo in più: anche la tifoseria si né compattata intorno al club e continuerà ad essere vicina alla Samp anche in futuro. Questa salvezza vale un tesoro: dentro e fuori dal campo.



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