I millepiedi di Amatucci, la classe di Reine-Adelaide e l’atteggiamento da gregario di Verde: sono questi i pilastri sui quali la Salernitana poggia la sua vittoria rotonda contro la Carrarese. Allo stadio Arechi, non accadeva da oltre tre mesi (fine agosto, contro la Sampdoria). Colantuono, invece, non provava il gusto dolce della vittoria interna da sei anni: 1-0 a novembre 2018, contro lo Spezia.
Il silenzio assordante
E’ una partita lunga, delicata, difficile, che la Salernitana nei primi quindici minuti gioca nel “deserto”. Per quindici minuti, infatti, gli ultras ed i club organizzati indicono lo sciopero del tifo per protestare contro la proprietà. Il primo striscione esposto nei Distinti ha come destinatario il patron Iervolino: “In casa nostra nessun padrone, solo un presidente con ambizione!”. E ancora: “Iervolino, noi ci siamo. Tu dove sei?”. Vernice su carta, i tifosi gli scrivono “svegliati” perché – aggiungono – “Salerno non merita questo scempio”. Gli ultras attraversano i tornelli e restano nell’antistadio. Al centro della gradinata, nell’anello superiore della curva Sud Siberiano, passano nastro isolante a mo’ di trasenna per delimitare le porzioni di gradinata da lasciare vuote, quelle di solito occupate dalla torcida che ha deciso di entrare al 16′. Altri spicchi di spalti non sono transennati per dare in ogni caso possibilità a chi vuole di raggiungere in ogni caso il proprio posto già dal fischio d’inizio. Poi i messaggi: “Curva vuota? Questo vi siete meritati”
La cronaca
Colantuono sceglie schieramento a specchio: 3-4-2-1, Stojanovic largo sulla fascia sinstra, Reine-Adelaide interno mancino, Sorriano sottopunta con Verde, Wlodarczyk centravanti. Subito due occasionissime, una più clamorosa dell’altra. Comincia la Carrarese: cross di Illanes, il colpo di testa di Shpendi supera Sepe ma sulla riga di gesso salva di testa il più basso di tutti, Amatucci (4′). Dopo meno di un giro di lancette, azione tutta polacca: cross di Jaroszysnki ma Wlodarczyk, tutto solo, non schiaccia con forza e non angola il pallone, che arriva telefonato a Bleve (5′). Poi si fa strada Verde con l’azione che più gradisce: attacca da destra, converge sul sinistro ma il tiro è alto. Ci riprova al 12′ indirizzando al palo alla destra del portiere: Bleve ci arriva con la punta delle dita.
Reine-Adelaide, Wlodarczyk e Soriano
Il francese ricama calcio al 16′: ha un passo diverso, ha una conduzione sopraffina della palla, a velocità superiore. Si infila da sinistra e pesca Wlodarczyk tutto solo in area di rigore. L’attaccante calcia maldestro, colpendo Soriano. Poi si fa subito perdonare. Entrano i tifosi (… e ora tocca come sempre a noi. Salviamo la Salernitana!) e i granata sbloccano il risultato. E’ ancora vincente la percussione di Reine-Adelaide. Il suo tiro è ribattuto dalla difesa, raccoglie Bronn ma il suo tiro dal limite è respinto da Bleve. Sul tap-in, si avventa Wlodarczyk, che di piatto fa 1-0. Salta il tappo: urlo liberatorio dell’Arechi e la Salernitana passa di nuovo all’incasso. Chiude la partita al 20′: Ghiglione sfonda a destra e Soriano, che Colantuono schiera da doppio suggeritore con Verde, a rimorchio, è tutto solo in area. Di testa può cosiì trasformare una sorta di rigore in movimento, spiazzando Bleve. 2-0 per i granata. Poi solo esterno della rete per Wlodarczyk al 34′, dopo il colpo di testa su calcio d’angolo di Verde. Dal possibile 3-0 (occasionissima per Reine-Adelaide) la Salernitana “riesce nell’impresa” di riaprire una partita chiusa: in area di rigore granata, Shpendi è furbo nel cercare il contatto ma Ferrari è ingenuo nel concederglielo con l’intervento in tackle. Il calcio di rigore è inevitabile: lo trasforma Schiavi spiazzando Sepe (41′). I granata non mollano e si riversano subito nella metà campo apua. Da un’altra invenzione di Reine-Adelaide nasce l’assist per Verde che da sinistra colpisce Bleve in uscita.
La ripresa
La Salernitana riprende a macinare gioco. Ghiglione sulla destra ottiene il calcio d’angolo che poi Verde scodella bene sul primo palo. E’ perfetto l’inserimento di Bronn, ma la mira, su colpo di testa, è imprecisa. Ghiglione colpisce la traversa e poi Soriano si procura il calcio di rigore (fallo di Capezzi). Batte Verde e fa 3-1. Poi i granata scialano: Verde ricama l’assist per Simy che si gira e fa gol per il 4-1 finale.
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