Roma-Porto 3-2: gol di Dybala (2), Pisilli. Roma agli ottavi di Europa League

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Ospiti avanti con Samu al 27′, poi tra il 35′ e il 39′ le due perle della Joya  Di Pisilli il 3° gol nel finale, nel recupero autogol di Rensch: finisce 3-2

Andrea Pugliese

Giornalista

Con merito, ma anche con un pizzico di paura. Nonostante una partita dominata a lungo, ma finita 3-2 per la strana tendenza della Roma a farsi del male da sola. Prima con il gol regalato ad Omorodion con l’errore di Svilar, poi con l’omaggio di Ndicka sempre al centravanti spagnolo (palo) e infine con la goffa autorete di Rensch, a giochi chiusi. E allora i giallorossi devono ringraziare soprattutto uno strepitoso Dybala, che da solo ha rovesciato il Porto e lo ha rispedito a casa, segnando una doppietta e ricamando calcio un po’ ovunque. A chiudere i conti per i giallorossi la rete di Pisilli, prima del 3-2 quasi nel tunnel degli spogliatoi. Per Ranieri partita sontuosa anche di Angelino e Koné, bravi nell’applicazione e nel sacrificio Shomurodov e Celik, gigante in difesa ancora una volta Mancini, che da centrale dei tre sembra aver trovato uno smalto nuovo, soprattutto in marcatura.

che joya

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Ranieri davanti deve rinunciare in extremis a Dovbyk (problema all’adduttore) e si affida a Shomurodov, con Hummels in difesa ancora in panchina. Anselmi conferma invece l’undici dell’andata, con due novità: Pepé per Borges e Vieira per Mora. Il ritmo però non è altissimo, situazione che piace più al Porto che alla Roma. I giallorossi provano a far male con una serie di palloni alti (Pellegrini e due volte Shomurodov), ma senza mai essere davvero pericolosi. Ranieri cerca l’ampiezza con Angelino a sinistra ed El Shaarawy a destra, ma i portoghesi restano sempre compatti. E, anzi, approfittano di un errore di Svilar in impostazione per passare con Omorodion, che segna in rovesciata al termine di un batti e ribatti. Nel momento peggiore, arriva però la scintilla. E ad accenderla è l’uomo delle magie, Paulo Dybala, che in quattro minuti si inventa due gol magistrali. Prima con uno scavetto dopo essere andato via a tre avversari, poi con un sinistro a fil di palo che non lascia scampo a Diogo Costa. Sul 2-1 il Porto è in ginocchio e poco dopo rischia anche il colpo del ko: proprio Diogo Costa è perfetto sul colpo di testa di Mancini e Otavio poi salva due volte sulla linea sulle ribattute di Ndicka.

Porto’s Samu Omorodion gol during the UEFA Europa League  between Roma and Porto at the Olympic Stadium in Rome, Italy - Thursday 20 February 2025 - Sport Soccer (photo by Alfredo Falcone/LaPresse)

gol e brividi

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A inizio ripesa succede un po’ di tutto. Eustaquio prende il rosso dopo 5’ di gioco per un colpo a Paredes, poi Shomurodov prima si divora il 3-1 da solo davanti alla porta, poi lo realizza su altra invenzione di Dybala, ma l’uzbeko è in fuorigioco. In mezzo anche una bella conclusione di Angelino, di poco al lato. Insomma, con un uomo in più la Roma domina in largo e lungo, anche perché il Porto non riesce più a trovare equilibrio e misure in campo. Insomma, per i giallorossi fioccano le occasioni, ancora con Dybala e Koné, ma anche i rischi. Già, perché per una strana propensione al suicidio, la Roma rischia di regalare un altro gol ad Omorodion, con un erroraccio di Ndicka da ultimo uomo e il palo dell’attaccante spagnolo. Il tutto in una situazione di dominio totale, sbagliando però – come spesso accade – le marcature preventive. Poi, al 37’, finalmente la Roma la chiude: Dybala apre, Angelino mette dentro il centesimo pallone della sua partita e Pisilli segna in spaccata. Sul 3-1 e con un uomo in più, i giochi sono finiti. Anche se, con la stessa tendenza di prima, la Roma riesce a regalare anche il 3-2 al Porto al 5’ di recupero, con un goffo autogol di Rensch. Adesso gli ottavi, dove i giallorossi troveranno una tra Lazio e Athletic Bilbao.



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