Mourinho aveva lanciato 13 giocatori dal settore giovanile, ora resta solo il centrocampista
La Roma non è più una squadra per giovani, tanto per parafrasare il capolavoro cinematografico dei fratelli Coen. O almeno non per i giovani cresciuti nel vivaio. In queste ore, infatti, il promettente portiere italo-brasiliano Marin inizierà le lezioni di francese visto l’imminente passaggio al Psg a giugno. Una perdita a parametro zero che Ghisolfi sta provando a tamponare avvicinandosi all’offerta del club francese: un quinquennale da 600 mila euro a stagione. Marin, però, sembra ormai convinto a firmare col suo nuovo club dopo essere stato sedotto anche da Juve e Inter. La Roma paga il ritardo con cui sono iniziati i colloqui per il rinnovo di un giocatore che, lo scorso anno, era stato titolare con la Nazionale Under 19 italiana agli Europei di categoria. La sua perdita rischia di diventare l’ennesimo rimpianto dopo le cessioni avventate dei vari Politano, Scamacca, Frattesi, Calafiori e Bove. Ma il portiere non sarà l’unico a salutare. In bilico sono anche le situazioni legate a Mannini, Romano, Misitano e Golic, protagonisti della Primavera di Falsini che speravano di trovare qualche spazio in più in prima squadra e che a giugno potrebbero trovare fortuna altrove.
I BAMBINI DI MOU
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In realtà nella nuova Roma di spazio ormai se ne trova il minimo indispensabile. Un’inversione di tendenza netta con quanto fatto sotto la gestione Mourinho. Con il tecnico portoghese sulla panchina della Roma, dall’annata 2021-22 al gennaio 2024, sono stati ben 13 i prodotti del vivaio ad aver esordito in prima squadra. Il primo di questa lunga lista è stato Afena-Gyan, primo classe 2003 a debuttare in Serie A con il club giallorosso nella trasferta contro il Cagliari dell’ottobre 2021 e primo della sua annata a trovare il gol nel massimo campionato italiano il 21 novembre dello stesso anno (doppietta decisiva contro il Genoa, con conseguente siparietto con il tecnico portoghese). Poi è stato il turno di Missori. Successivamente hanno trovato la prima presenza con i grandi anche Volpato, ceduto nell’estate 2023 (insieme a Missori) al Sassuolo, e Keramitsis, volato in Polonia la scorsa estate. La stagione 2022-23 ha visto invece esordire, sempre sotto la guida dello Special One, Tahirovic (ceduto poco dopo all’Ajax a peso d’oro), Faticanti (alla Juventus Next Gen), Majchrzak e Pisilli. Nell’ultima mezza stagione alla guida della Roma, infine, il tecnico portoghese ha dato la possibilità a Pagano, D’Alessio, Cherubini, Joao Costa e Mannini. Tutti ceduti in estate, chi in prestito chi no. A parte appunto l’esterno Mannini sedotto ora dall’Udinese e anche lui in scadenza di contratto.
QUESTIONE PISILLI
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Di quella rosa di “bambini” è rimasto solo Pisilli a cui ancora deve essere offerto il rinnovo (ad oggi guadagna solo 70mila euro). Il centrocampista non ha mai fatto segreto di voler restare, ma anche lui ha il contratto in scadenza e vari estimatori soprattutto in Premier. Sotto le gestioni De Rossi, Juric e Ranieri nessun altro giovane del vivaio ha avuto il privilegio di giocare in prima squadra mentre dall’estero sono arrivati i vari Sangarè, Dahl e Gourna-Douath. Un vuoto totale come non accadeva da parecchi anni. A Trigoria, infatti, è raro non trovare un esordiente a stagione: da ex campioni che hanno fatto la storia giallorossa come Di Bartolomei, Totti, De Rossi o Giannini a ragazzi che sono sbocciati altrove passando per meteore o comprimari. Eppure lo scorso ottobre Ghisolfi aveva chiarito: ”Il settore giovanile è molto importante, vogliamo continuare a sostenere i nostri ragazzi”. I fatti, per ora, sembrano andare in un’altra direzione.
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