Domande e risposte sul fair play finanziario: i giallorossi sono sottoposti al settlement agreement
Perché è così importante la data di oggi per la Roma?
Il 30 giugno si chiude il bilancio sociale. È l’ultimo giorno per poter definire operazioni che ricadano nell’esercizio in questione, in primis operazioni di calciomercato. La Roma deve rispettare determinati target, fissati per ogni stagione, in virtù dell’accordo transattivo con l’Uefa.
È il cosiddetto settlement agreement, appunto l’accordo transattivo sottoscritto con l’Uefa il 31 agosto 2022, dopo che l’organo di controllo finanziario dei club (Cfcb) aveva rilevato il mancato rispetto del requisito del pareggio di bilancio, cioè la regola-cardine del fair play finanziario Uefa, per il periodo 2019-22. Considerato l’impatto della pandemia e l’entrata in vigore dal 2022 delle nuove regole di sostenibilità finanziaria, l’Uefa propose alla Roma e ad altri club europei (tra cui l’Inter, che poi ha rispettato i paletti) la stipula di accordi transattivi.
Cosa prevedeva il settlement agreement?
Target finanziari da rispettare nel 2022, 2023, 2024 e 2025 in modo da portare gradualmente il club a essere conforme alle nuove regole Uefa entro la stagione 2025-26. In caso di sforamenti, possono scattare sanzioni pecuniarie e sportive. L’Uefa ha già trattenuto nel 2022-23 un contributo incondizionato di 5 milioni. Per il quadriennio 2022-25, in caso di mancato rispetto di specifici obiettivi, erano previste multe fino a 30 milioni, oltre che possibili restrizioni sportive, qualora le deviazioni fossero state significative: limitazione del numero di giocatori nella rosa Uefa, divieto di iscrivere nuovi giocatori, esclusione dalle coppe.
E quali sanzioni ha ricevuto la Roma?
Sanzioni pecuniarie sì, sportive no. In virtù dei risultati dell’esercizio 2022-23, i giallorossi hanno pagato una multa di 2 milioni. E altri 3 milioni sono scattati per il 2023-24. In vista della stagione 2024-25, nel bilancio precedente sono stati accantonati 3,5 milioni in previsione di una nuova sanzione.
Quindi ci sarà ancora una multa?
La Roma è vicina al target del 2024-25 ma non l’ha ancora raggiunto. La cessione di Abraham al Besiktas imprimerebbe una svolta positiva, a patto di registrarla entro oggi. E concludendo altre operazioni minori in uscita, sempre entro oggi, i giallorossi riuscirebbero a registrare le plusvalenze necessarie per far quadrare i conti 2024-25. Ma bisogna aspettare i calcoli definitivi.
Friedkin non potrebbe intervenire apportando risorse proprie?
Lo farà per coprire il disavanzo, perché l’Uefa richiede comunque che gli azionisti coprano le perdite, ma la regola principale del fair play finanziario (la vecchia “break-even rule” sostituita dalla “football earning rule”) va a guardare ricavi e costi generati dal club, secondo il principio della gestione sostenibile: un club può spendere solo quello che incassa, con una deviazione “accettabile”. In base al settlement agreement, la Roma si è impegnata a registrare un deficit massimo aggregato di 60 milioni nelle stagioni 2023-24 e 2024-25. Lo scopo principale dell’accordo consiste nel rispetto della “football earning rule” nel monitoraggio calcolato durante la stagione 2026-27, basandosi sugli esercizi al 30 giugno 2024, 2025 e 2026.
Qual è la situazione della Roma, in concreto?
Premessa: i conteggi Uefa differiscono dai bilanci ufficiali perché l’organo europeo deduce diversi costi (infrastrutture, vivai, donne, ecc.). In ogni caso, la Roma ha riportato enormi perdite d’esercizio nel passato: -185 milioni nel 2020-21, -219 nel 2021-22, -103 nel 2022-23, -81 nel 2023-24. Il trend è in miglioramento. Nel 2024-25 e nel 2025-26 il deficit sarà ulteriormente ridotto. L’obiettivo della società è di arrivare al pieno rispetto delle norme Uefa entro il 2026, in modo da chiudere positivamente il settlement agreement. Come? Lavorando sulle cessioni e tagliando ancora gli stipendi, senza impoverire la competitività della squadra. Perché i risultati sportivi rappresentano l’altra leva per sistemare i bilanci.
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