Real Madrid-Barcellona, gol fantasma e rigori: quante polemiche- Corriere.it

Gol fantasma nel Clasico. Nel primo tempo del Bernabeu succede di tutto tra Real
Madrid e Barcellona. Catalani in vantaggio già dopo sei minuti grazie al gol di Christensen, poi il pareggio al 18’ di Vinicius su rigore. Un penalty concesso per un fallo su Lucas Vazquez, contestato da Xavi che ha più volte mimato il tuffo del giocatore dei Blancos. Ma a far esplodere le polemiche è stato il gol fantasma non concesso a Yamal.

Siamo al minuto 28: sugli sviluppi di un corner battuto da Raphinha, il giovanissimo talento dei blaugrana devia la palla con il piede. La respinta di
Lunin
sembra avvenire quando il pallone ha ormai oltrepassato la linea di porta. Ma sia l’arbitro sia la Var, dopo due minuti di controlli, hanno lasciato correre. Nonostante le tante immagini, è incredibilmente mancata l’inquadratura corretta per verificare se il pallone avesse superato totalmente la linea di porta. La Liga anche in questa stagione ha scelto di non adottare la goal line technology, che avrebbe risolto la questione in pochissimi secondi. Invece, senza evidenze o immagini chiarissime (sembra proprio essere una questione di centimetri) l’arbitro Soto Grado non ha potuto convalidare il 2-1 del Barça.

È stato un gol fantasma a tutti gli effetti. «Gol, no?», il post (sarcastico) su X dei catalani. Ma perché nella Liga non c’è la goal-line? Tra i cinque principali campionati europei, quello spagnolo è l’unico a non averlo adottato. Il motivo? Ogni Federazione deve pagare alla Fifa circa tre milioni di euro per poter usufruire di questa tecnologia e la Liga non intende versare la somma. E a farne le spese è stato Yamal.

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