Senza Neres, stavolta è l’attaccante azzurro ad essere favorito per partire dall’inizio e non Spinazzola come a Monza
Dubbi zero, almeno così sembra. Perché senza Neres, come ha suggerito anche Monza, conviene andare su Raspadori, che dentro di sé ha varie soluzioni, gol e assist inclusi. Il tridente, stavolta, può anche essere considerato, certo che sì, però facendo in modo che non si veda, 4-4-2 direbbero i puristi, con McTominay (tra i migliori di giornata) che scivola largo a sinistra e Politano che un po’ si abbassa e non rinuncia mai a sacrificarsi. Strategie, insomma, le solite. Ma la formazione, a meno di clamorosissime sorprese, il Napoli che affronterà il Torino in uno stadio pienissimo, però senza De Laurentiis in partenza (dopodomani), è fatta: niente Neres e con Giacomo Raspadori dall’inizio, stavolta lui e non Spinazzola come sabato scorso, perché il campo ha lanciato messaggi inequivocabili e con l’attaccante si può orientare una partita in vari modi, ad esempio adagiandolo alle spalle di Lukaku o nelle sue vicinanze.
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E comunque, poi, altro di nuovo non s’avverte nell’aria: Di Lorenzo a destra e Olivera a sinistra (semmai il ballottaggio con Spinazzola può scapparci in quella zona del campo) e in mezzo, dove sembrava ci fosse un dualismo per questa fase finale, ancora e di nuovo Anguissa, in vantaggio di poco ma quanto basta su Gilmour, che comunque ha ancora quattro giorni per tentare di ribaltare le gerarchie del passato. Da oggi si comincerà a capire qualcosina in più, forse, affinché contro il Torino e soprattutto sino alla vigilia Antonio Conte possa arrivarci serenamente. Meglio non avere dubbi.