Il tecnico della Roma non si scompone dopo la vittoria di San Siro contro l’Inter, che rilancia le ambizioni di qualificazione alla prossima Champions dei giallorossi
Di compiere imprese Claudio Ranieri non si stanca mai. Anche quando è a un passo dalla pensione. Il tecnico allunga a 18 i risultati utili consecutivi e sbanca San Siro nella sua ultima alla Scala lasciando intatte le speranze Champions della Roma e complicando i piani scudetto di Inzaghi. “Siamo venuti qui per vincere, la voglia credo si sia vista – esordisce Ranieri -. L’importante era giocarsela alla pari e uscire a testa alta. Abbiamo osato e giocato una grande prima mezz’ora, poi ovviamente esce fuori l’Inter che è di un’altra categoria. Siamo stati diligenti a chiudere le loro occasioni. Dedico questa vittoria ai tifosi che non sono potuti venire, spero siano orgogliosi di noi. Non avevamo ancora vinto contro una big e l’abbiamo fatto qui”.
le mosse di ranieri
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Poi entra nel dettaglio delle mosse anti Inter, in particolare la posizione di Koné e Soulé: “L’avevo fatto anche a Udine e mi aveva convinto. Gli ho fatto rivedere quella partita e i ragazzi hanno fatto bene dopo diverse prove. Ora però restiamo concentrati perché arriva la Fiorentina”. È record europeo per vittorie di cortomuso (l’ottava della Roma di Ranieri). E il tecnico su questo aspetto è chiaro: “Nei primi 30 minuti dovevamo capitalizzare di più, vinciamo spesso 1-0 sbagliando molti gol ma alla fine contano i tre punti”.
ranieri e il futuro
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Nessun ripensamento sul futuro: “Io voglio il bene di questa squadra, ora penso alla Fiorentina – ribadisce il tecnico -. Non ci ripenso, ho già consegnato il tesserino a Coverciano. Se mi manca la panchina me ne vado al giardinetto”. Infine un commento su Papa Francesco: “Mi sono commosso quando siamo stati a due metri dalla salma del Santo Padre e anche oggi nel minuto di raccoglimento. Ha sempre provato a fare il bene per gli ultimi, spero il suo esempio venga seguito o sarà inutile”.
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