Ha conosciuto Ie imprese da museo di Miguel Indurain solo attraverso i giornali e i video su YouTube: non era ancora nato quando il basco vinceva il Tour de France e il Giro d’Italia. Ma da bambino, Rafa Marin, sognava di diventare un ciclista, come hanno raccontato in un’intervista a “ABC Provincia” i suoi genitori Rafael (chiamato da tutti Faíto) e Mari: a tre anni gli avevano regalato una bici da cross. Ora è uno dei difensori più quotati della “nueva generación” del calcio spagnolo. Si muove sul centro-destra: anticipo, visione di gioco, attenzione nelle letture. Prende in consegna i centravanti, ma è anche un regista arretrato: un metro e 91, pesa 83 chili, elegante, i suoi allenatori gli riconoscono notevoli margini di crescita.
LA TRATTATIVA – Si è formato a Valdebebas, nel settore giovanile del Real Madrid. Ha superato l’esame nella Liga: trentatré partite con il Deportivo Alaves, che è arrivato decimo e lo aveva preso in prestito dal club di Florentino Perez nella scorsa estate. Ora il Napoli sta lavorando per consegnarlo a Conte. Il nodo riguarda la formula. I blancos pretendono la possibilità di riportarlo a casa: spingono per inserire nell’accordo un’opzione, la cosiddetta “recompra”, a un prezzo già definito. Il Real lo vuole riprendere nel 2026, il club di De Laurentiis spinge per tenerlo fino al 2027.
IL QUARTIERE DI GUADAJOZ – Rafa Marin ha ventidue anni, è nato il 19 maggio del 2002 a Carmona, provincia di Siviglia, in Andalusia. Ha trascorso l’infanzia nel quartiere di Guadajoz. Fa parte della Spagna Under 21: sette presenze nel gruppo di Santi Denia. Il suo modello è Sergio Ramos. Ha una sorella: Yanira. Ha iniziato a giocare nell’Alcolean. A quattordici anni è stato preso dal Real Madrid. Ha un contratto fino al 2026, è gestito dallo stesso agente – Hector Peris — che segue Pedri e Ferran Torres del Barcellona. Il Napoli vuole ripetere l’operazione conclusa nel 2022 dalla Lazio con Mario Gila, che proviene sempre dalla scuola delle merengues e si è conquistato un posto da titolare nella scorsa stagione.
IL MAESTRO RAUL – Nel Castilla, la squadra B del Real, era stato allenato da Raul. E’ molto religioso, al giornale As ha raccontato di essere devoto a San Benito de Abad. Rafa Benitez l’ha seguito: lo considera molto bravo in fase di impostazione e sui palloni alti. “Certo, è giovane, deve ancora maturare, a volte commette qualche ingenuità”, ha detto l’ex tecnico del Napoli, che alla fine di marzo era stato esonerato dal Celta Vigo.
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